IL GENIO DI ALVAR AALTO A PAVIA (1966-1968)

LOCANDINA A3-ALVAR AALTO-OKagg

Ci sono persone che sembrano vedere più in profondità di altre, che riescono a cogliere aspetti che noi non riusciamo a percepire e pertanto sono completamente invisibili ai nostri occhi. Sono queste le persone che mi stupiscono, mi affascinano. Penso che Alvar Aalto sia stato uno di loro. Introdurre in un progetto architettonico dei fattori psicologici, stimolare l’intuizione e muovere l’inconscio: per fare questo serve talento, serve saper leggere quello che gli altri non possono leggere.

Nel 1966 il maestro dell’architettura moderna fu incaricato di progettare un nuovo quartiere residenziale per l’insediamento di 11.200 abitanti alla periferia ovest di Pavia. Il progetto fu elaborato dall’architetto finlandese con profonda sensibilità per il paesaggio e con altrettanta moderna attenzione per la qualità dell’abitare. Con Alvar Aalto lavorò al progetto l’architetto torinese Leonardo Mosso. Per vicissitudini della storia, l’opera non fu realizzata e i suoi documenti finirono nell’archivio dell’imprenditore immobiliare Ausano Febbroni, committente dell’opera.
Oggi, dopo paziente lavoro di recupero a cura degli architetti pavesi Luca Micotti e Andrea Vaccari, i documenti sono stati dati in comodato all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pavia, perché possano essere conservati e resi accessibili.
Aalto – dichiarano i curatori dellʼevento pavese – reinterpreta in senso organico tanto le regole di cui si era dotato il Movimento Moderno, tanto le regole del castro romano pavese, giocando con l’orografia del solco vallivo del Ticino, con le più sottili pieghe del suolo, con i piccoli corsi d’acqua, la rete dei percorsi pedonali, il verde attrezzato e agricolo, il complesso storico monumentale dalla basilica di San Lanfranco. Un progetto allora sperimentale ed estremamente avanzato, oggi per alcuni aspetti datato, ma sicuramente capace di trasmettere quel senso della qualità dellʼabitare di cui nelle periferie urbane tuttora si sente grande bisogno.

La mostra “Alvar Aalto – 1966-1968”, verrà inaugurata venerdì 20 settembre 2013, alle 18, nello Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia, momento nel quale verrà proiettato un cortometraggio (realizzato per l’occasione) e si terrà un seminario. Lʼevento è curato dagli architetti Luca Micotti e Andrea Vaccari. Successivamente la mostra proseguirà fino al 6 di ottobre.

fabio lunghi

ulteriori info: www.aaltopavia.eu

in diretta Instagram da tutto il mondo: #alvaraalto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *