Coming soon Expo

expo uauI mesi scorrono sul calendario, mentre l’attesa si fa sempre più pesante. La curiosità per quello che sarà l’Expo di Milano del 2015 è grande in tutto il mondo, a meno di un anno dall’inaugurazione dell’evento planetario che porterà nella città lombarda, e non solo, milioni di visitatori da tutti e cinque i continenti. Attesa che nasconde ancora parecchi dubbi, come quello sull’effettivo completamento dei lavori entro la data stabilita.

A leggere i giornali di questi ultimi periodi c’è da mettersi le mani tra i capelli. Titoli a caratteri cubitali, infatti, sottolineano come nei cantieri da cui dovrebbe sorgere il mega impianto destinato all’Expo, al confine tra il comune milanese e quello di Rho, il lavoro da fare è ancora tanto e non c’è tutta questa fiducia su una riuscita ottimale dell’opera. Almeno entro i tempi decisi anni or sono.

Sul sito de “Il Sole 24 Ore“, Michela Finizio ha delineato quello che è l’attuale panorama del sito in costruzione, riportando che i lavori sono appena al 40% della realizzazione. Ma alla fine il compito più gravoso sono le infrastrutture, dalle piste ciclabili alle passerelle, ed entro un anno dovrebbero essere a posto. Per quanto riguarda i padiglioni quello è il meno, anche perché saranno affidati direttamente ai Paesi espositori e, a quanto scrive lo stesso sito dell’Expo, la Germania ha già posato la prima pietra. Non c’è da stupirsi della loro rapidità, visto che il Paese tedesco avrà uno spazio di quasi 5.000 metri quadrati (uno dei più grandi di tutta l’Esposizione) e attirerà i visitatori con il Tema “Fields of Ideas”, una nuova immagine del Paese e tutto l’impegno profuso per la tutela ambientale attraverso scelte politiche, progetti di ricerca d’avanguardia, imprese innovative e uno straordinario contributo della società civile.

La struttura della “città nella città” riprenderà quella delle antiche città romane, sviluppata su un reticolo ortogonale con gli assi principali chiamati “Cardo” e “Decumano“, entrambi pedonali per tutta la durata della manifestazione. Il primo sarà lungo circa 350 metri sull’asse nord-sud e, lungo i lati, si troveranno tutti gli spazi dedicati all’Italia; il secondo andrà da est a ovest (o viceversa, a seconda dei punti di vista) e misurerà oltre 1,5 chilometri, con ai bordi gli stand dei vari Stati ogni 20 metri.

Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” sarà il Tema di tutta la manifestazione, argomento che oggigiorno è sempre più attuale, in modo drammatico. Come fare per fronteggiare la fame nel mondo? Quali soluzioni scegliere per combattere l’obesità e l’anoressia in Occidente? Due situazioni opposte ma che necessitano di un rimedio al più presto e i vari Paesi, dal 1 maggio (giorno ufficiale dell’apertura di Expo 2015), metteranno in campo le loro migliori tecnologie per risolverle.

L’attesa è tanta, mentre la paura per infiltrazioni mafiose nei cantieri non sembra voler svanire. Ormai ci siamo, manca poco, anzi pochissimo. Chi meglio dell’Italia può ospitare un evento planetario dedicato al cibo? Noi, culla della buona cucina e della dieta mediterranea. L’Esposizione Universale, dopo oltre 100 anni dall’ultima volta che fu ospitata a Milano (1906), potrà veramente essere l’impulso forte per far ripartire tante cose nella nostra penisola, ad esempio l’economia. Si lavora anche così, davanti a un bel piatto fumante di spaghetti.

timothy dissegna

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