NIENTE MEDIASET SOTTO IL DUOMO!

Via Mar Dei Liguri, via Siro Comi, via Teodolinda, via Beccaria, via Paratici e altre vie del centro storico cosa avranno in comune? La maggior parte degli studenti mi risponderebbe che sono semplicemente alcune delle zone centrali di Pavia, però hanno qualcosa in più che le lega. Ma andiamo per ordine, finalmente dopo tanti anni della mia carriera universitaria decido di trasferirmi in centro storico, a pochi passi dall’università; l’appartamento è bello anche se un po’ costoso, ma ora avrò tutto a portata di mano sotto casa.

Quindi, finito il trasloco, messo tutto a posto, finalmente potrò sedermi sul divano a godermi un po’ di televisione… o forse no? Leggendo la lista canali del decoder mi accorgo che mancano tutte le stazioni Mediaset, da Canale 5 a Iris, finendo per i canali premium, all’appello. Vabbè,non perdiamoci d’animo, chiamo un’antennista, ma qui l’amara sorpresa: non si può far niente! Pare che la cupola del Duomo copra il segnale e che quindi per la zona del centro storico situata al di sotto del cupolone non ci sia proprio la possibilità di vedere mediaset. E allora come fare? Beh, c’è sempre Sky o si può installare una parabola con decoder senza la tv a pagamento, che comunque verrebbe a costare sui 200 euro.

Ma è possibile nell’era del digitale, satellitare, hd, dolby surround etc… che in capoluogo di provincia non prenda il segnale del più importante colosso televisivo privato italiano? Ma non fa parte della funzione di regolazione sociale delle istituzioni, dato che ci è stato imposto di cambiare dal sistema analogico a quello digitale obbligatoriamente, quello di poter avere a disposizione i canali di mamma Mediaset? O chi si trova nella parte bassa del centro storico è un cittadino di serie B? È normale che uno studente deve spendere almeno 200 euro di tasca propria per vedere suddetti canali? E se non li ha, che deve fare, stare senza i canali Mediaset per tutta la vita? Contando che il passaggio al digitale è stato più di un anno fa!!! Sinceramente penso sia una funzione di utilità sociale che le istituzioni locali debbano risolvere assolutamente, perché anche se non è una funzione primaria, la televisione è oramai nella routine di tutti i cittadini italiani.

stefano castaldo

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