Ieri mattina la sala del Consiglio Comunale di Broni si è riempita di fasce tricolori portate con orgoglio dai Sindaci dei Comuni dell’Oltrepò Orientale: amministratori locali, provinciali, regionali e parlamentari insieme alle associazioni dei cittadini hanno accolto il Ministro della Sanità Dott. Balduzzi.
Per la prima volta i bronesi sono stati al centro dell’attenzione ed hanno potuto esporre le loro istanze a un Ministro della Repubblica che ha dimostrato sensibilità e disponibilità e che ha saputo cogliere l’essenza del problema: oltre al reperimento dei fondi per la bonifica della Fibronit si tratta ora di gestire l’emergenza sanitaria.
Una media di 50 decessi all’anno per mesotelioma solo nel territorio del Comune di Broni devono essere considerati un’emergenza sanitaria soprattutto per i prossimi anni in cui si verificherà il picco massimo della malattia: nonostante la Fibronit sia ormai chiusa dal 1994 la fibra killer di amianto inalata allora e negli anni precedenti può provocare il mesotelioma fino a 30 anni dopo il contatto.
È una spada di Damocle che pende sulla testa di tutti coloro che hanno avuto contatti anche casuali con la fibra di amianto, una roulette russa che dall’oggi al domani ti distrugge la vita senza possibilità di scampo.
La sensazione che ho avuto è stata quella dell’inizio di un nuovo giorno, l’incubo di non vedere vie d’uscita si sta dissolvendo e finalmente si apre uno spiraglio che ci consegna una fase nuova di speranza grazie anche alla sentenza di Casale Monferrato che ha messo un punto fermo in tutta la vicenda dimostrando la diretta correlazione tra fibre d’amianto e mesotelioma: quella sentenza ha riportato alla ribalta una tematica che è un’emergenza nazionale e come tale va affrontata, a Broni ed ovunque, con la massima priorità.
Il Ministro si è impegnato in modo esplicito per assicurare i flussi di finanziamenti per la bonifica, e soprattutto per intervenire presso la Regione Lombardia, che ha la competenza per la Sanità, affinché vengano predisposti protocolli per la cura e l’assistenza dei malati di mesotelioma; oggi i malati e le famiglie sono abbandonati a se stessi: non esistono percorsi di screening per la diagnosi precoce, gli interventi di chirurgia toracica sono eseguiti solo in strutture localizzate fuori provincia e i letti per le cure palliative, indispensabili nell’ultima fase della malattia per alleviare le sofferenze al malato, sono localizzati a chilometri di distanza dal territorio bronese.
Anche sul tema della ricerca il Ministro ha voluto impegnarsi segnalando che nell’autunno di quest’anno ci sarà la “II Conferenza governativa sull’amianto” (la prima si tenne nel 1999), che sarà l’occasione per coordinare e condividere la ricerca e promuovere una rete nazionale per ottimizzare le risorse e ovviamente i risultati.
Oggi a Broni ha vinto la capacità del territorio di stare insieme e di percorrere sentieri condivisi per raggiungere un obiettivo che sembra ormai più vicino.
Per saperne più sul caso Fibronit: http://claudiaporzio.jimdo.com/
martina draghi