AL VIA LA STAGIONE DELLA PAVIA BASKET, INTERVISTA A COACH PETITTI

Aspettative, sogni e tanta curiosità. Si intrecciano in maniera inesorabile le varie sensazioni che aleggiano attorno al nuovo corso della Pavia Basket. Con lo scafato Romano Petitti al timone – per lui un ritorno al PalaTreves – e il prezioso aiuto di Simone Bianchi quale vice-allenatore e preparatore fisico, l’Edimes ha puntato a un gruppo di atleti molto giovane e che ha già azzardato pronunciare la fatidica parola magica: “promozione”. Chi può tracciare, però, meglio di coach Petitti la rotta di questa nuova avventura?

Coach, innanzitutto, pronto per la nuova stagione?

«Sì pronto ed entusiasta nonostante sia la mia 35esima!».

Cosa ti ha spinto a Pavia?

«Il progetto, la serietà delle persone che compongono la serietà, un lavoro lasciato incompleto 14 anni fa».

Cosa conservi trai ricordi della tua precedente esperienza in riva al Ticino?

«Il palazzo pieno ed una squadra che giocava una pallacanestro divertente e splendida da vedere».

Come ti presenti al popolo pavese?

«Con umiltà e la richiesta di darci un piccolo credito all’inizio».

Che tipo di stagione ti aspetti e quali saranno gli obiettivi della squadra?

«Una stagione di grande lavoro per la crescita dei nostri giovani e un campionato di vertice».

Facci scoprire il tuo roster…

«Età media di 23 anni, due playmaker in erba ma di grande talento, Rossi e Di Giovanni, due solidi giocatori come Roselli e Sanlorenzo, i due più vecchi 30 e 29 anni, e poi Benevelli e Marsili già noti da queste parti, due lunghi giovani come Prestini da Novara, e Frontini un ‘94 che stupirà, un mio pretoriano come Villa protagonista a Piacenza dei playoff dello scorso anno e Zandalasini tiratore che avevo già a Tortona».

Quale impostazione di gioco intendi dare alla tua squadra?

«Difesa aggressiva e velocità saranno i nostri trademark».

In sede di presentazione hai dichiarato che intendi conquistare la passione dei tifosi e farli divertire a palazzo. Quale sarà la ricetta da imbastire a tal fine?

«Un squadra che lotta, si butta a terra, e gioca aggressiva».

Oltre al Pavia Basket, all’ombra delle cento torri ci sarà pure la Pallacanestro Pavia, la senti questa rivalità?

«Assolutamente no».

Potrà essere un problema o un’opportunità per la città avere due squadre che militano in categorie così ravvicinate?

«Sono due progetti diversi, noi guardiamo davanti a ciò che vogliamo ottenere, loro hanno fatto scelte diverse».

Anche se i primissimi screzi tra le due realtà cestistiche cittadine iniziano già a farsi sentire, come lo testimonia l’annullamento dell’amichevole prevista tra le squadre.

lorenzo meazza

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