di Giuseppe Eduardo Polizzi e Niccolò Angelini

Il riconoscimento della famiglia di fatto alla tappa finale: durante il Consiglio comunale di giovedì 7 luglio verrà messa in votazione la delibera sul certificato della famiglia anagrafica. Dal mese di ottobre 2010 Arcigay Pavia ha iniziato una campagna per chiedere il formale riconoscimento dell’esistenza delle famiglie gay, anche per l’accesso a parità di punteggio nelle graduatorie delle case popolari. I nostri 1500 soci chiedono a gran voce che il riconoscimento delle famiglie omosessuali parta dagli enti locali, in assenza di una norma di riconoscimento a livello nazionale. L’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico Paese dell’area europea a non avere il riconoscimento delle famiglie omosessuali: il silenzio normativo provoca disagio, discriminazione, e senso di abbandono! L’appello è rivolto ai consiglieri comunali e alla comunità politica pavese. Ai primi diciamo che riconoscere qualche diritto in più alle minoranze non significa levarne a voi: non fatene una questione ideologica, nessuno vuole distruggere la famiglia tradizionale! Voi voterete per i diritti di ognuno di noi a essere felice e accettato: ciò si pone in un quadro di piena legalità, come abbiamo avuto modo di spiegare durante il Seminario tenutosi nel mese di aprile 2011 alla presenza di 50 personalità tra giuristi, consiglieri comunali, politici locali, soci di Arcigay e rappresentanti dei movimenti locali. Alla comunità politica chiediamo di sostenere questa battaglia di civiltà giuridica: abbiamo bisogno di voi perché più diritti alle minoranze significa una società solidale e coesa.

Invitiamo, dunque, l’intera comunità LGBT pavese, i movimenti politici, i cittadini pavesi e gli studenti a presenziare a questo importante avvenimento. Esserci significa ricordare a chi ci rappresenta l’intimo senso dell’incarico ricoperto.