Era metà maggio e pensavo: «Che bello! Iniziano le feste dei collegi tra poco!». E così si sono subito materializzati i ricordi delle feste degli scorsi anni: le risate, gli improbabili viaggi sulle navette, le persone conosciute… Poi mi sono fermata a riflettere: io non studio più!!! AAAAAAAARG! Non ho più vent’anni! Ecco il fantasma del lavoro, dell’orario da rispettare, dell’attenzione da mantenere, dall’aspetto riposato e reattivo che si deve avere. Qualcosa come un masso che rotola alle mie spalle e si avvicina sempre più si stava materializzando. La soluzione a tutto ciò è la selezione delle feste che più han lasciato il segno. Se all’università la scelta dipende dalle date degli esami, ora bisogna considerare gli impegni di lavoro, e non ci si può permettere nulla di più di un’espressione stanca (ovvero: occhiaie violacee, colorito spento, sguardo leggermente assente). Questi erano i miei buoni propositi. La realtà è questa:
– Festa del Collegio Sant’Agostino – Giovedì 26 Maggio. Arrivata sul presto, riesco a bere qualcosa evitando la ressa. Il posto è molto bello: è lo stesso dello scorso anno, (Cascina Coriasco),ma questa volta non si affonda nel fango. La musica è bella, “tamarra” al punto giusto, con un ospite di riguardo, quale Giorgio Prezioso, che anima la serata e fa ballare una miriade di ragazzi. Incontri improbabili, balli improvvisati, file e file al banco per i cocktail, di nuovo balli, urla, saluti… Si fan quasi le cinque del mattino. Entrata in casa, ho realizzato che le poche ore di sonno non mi avrebbero assicurato un aspetto presentabile, anzi il giorno successivo è stato tremendo. Ma la festa del Sant’Agostino è una certezza: sballo divino.
– Festa del Collegio Cairoli – Domenica 29 Maggio. Nuova location – quest’anno, nei pressi di San Genesio – per l’originale grigliata accompagnata da concerto, che il collegio offre come alternativa alle altre feste. Scelta originale, per giorno e orario, rispetto agli altri, ma decisamente molto più consona ai tempi di chi lavora e anche di chi riesce a prendersi una domenica di libertà, pasteggiando a salamella e litri di birra e sangria. Complice il caldo, la birra e il vino scorrevano a fiumi; la musica era decisamente di buon gusto e faceva ballare, saltare cantare tutti. Risultato? Dopo cena tutti a nanna presto, a smaltire un pomeriggio “difficile” a base di birra e musica.
– Festa del Collegio Fraccaro – Martedì 21 Giugno: appuntamento storico per me, implica che il giorno dopo io stia a casa a dormire. I ragazzi del Fraccaro si impegnano tanto nell’organizzazione della festa, come sempre ben riuscita, grazie anche al luogo (Sporting Becca). Numerosi i banconi che assicuravano un servizio veloce e più volte ripetuto, ponendo le premesse per il delirio che puntualmente succede ogni anno. La gente ballava, parlava, rideva, c’era chi si è tuffata in piscina e viene ripescata, c’era chi si è perso, c’era chi si è addormentato appoggiato alla mia macchina nel parcheggio… Ottima la scelta del paninaro all’uscita! E anche in questo caso erano le 5 del mattino. “Fortunatamente” il giorno seguente le 3 ore e mezza di sonno mi han sostenuta. Ne è valsa la pena.
– Festa del Collegio Golgi – Martedì 28 Giugno: località Boscaccio, una certezza, come una certezza è quella dello schiuma party. Mi ero ripromessa di non far tardi e non finire nella schiuma. Come non detto: dopo un giro al bancone, ballare nella schiuma è sembrata la cosa più ovvia a tutti. Il divertimento stava nel perdere ritegno in mezzo a tutta quella schiuma; stava nell’entrare vestiti carini e nell’uscire totalmente inzuppati e spettinati, ridendo per come in pochi minuti il nostro aspetto fosse diventato ridicolo. Tutti i buoni propositi sono andati perduti tra balli, giri al bancone, passeggiate per il locale. E come sempre era tardissimo, le 5 del mattino. Il cinguettio dei passerotti mi ha concesso il tempo di una doccia e una lauta colazione, in direzione ufficio.
Le feste dei collegi caratterizzano uno dei periodi più belli per Pavia: l’arrivo del caldo (solitamente ancora abbastanza sopportabile), il fiorire degli alberi, i locali che riprendono vita, la fine delle lezioni e delle scuole, il centro della città che torna a vivere… Insomma si sente già sapore di vacanze! Tutto questo è stupendo se sei studente, se puoi permetterti il lusso di festeggiare tutte le settimane. Quando lavori, invece, il raziocinio ti porta a scegliere le date più opportune, a non far tardi (teoricamente …), a non perdere il controllo. La prospettiva che sta alla base del ragionamento è diversa: se negli anni dell’università le feste dei collegi sono un “must” da non perdere, quando si lavora e si hanno ancora amici studenti, queste feste rappresentano una sorta di ritorno al passato (seppur recente, ma totalmente diverso dal presente), di liberazione dalla serietà lavorativa, che data la giovane età, spesso è vissuta con insofferenza. Possono essere considerate quasi come una valvola di sfogo dal diventare adulti. Alla fine dei conti, tutti vogliamo esser sempre spensierati e senza problemi. Anche Peter Pan lo voleva! Beato Peter Pan che non doveva recuperare il sonno arretrato! Che conclusioni trarre? Beh, fino ai trent’anni potrei partecipare alle feste! Dopo tutto ho ancora moooolto tempo…ho sempre 21 anni! ;-)
Manca la festa del Maino!!!!
Come hai fatto a perdertela?
Ma quali 21 anni? Per gamba!
Ebbrava la nostra Marzia!!!
Allora!?!?!? Come 21 per gamba!?!? così vecchia non sono! :( ho mentito sull’età, ma in quanto donna è lecito!