Chi in questi giorni sta partecipando ai numerosi congressi o summer schools ospitati nelle aule dell’università, ma soprattutto chi ha la fortuna di laurearsi nella sessione di settembre, ha la possibilità (da non farsi sfuggire) di farsi scattare una foto insieme al dinosauro spiaggiato nel cortile delle statue. Da mercoledì scorso fino al 13 novembre, infatti, per le celebrazione dei 650 anni del nostro ateneo è stata organizzata la mostra Dinosauri in carne e ossa con sede al Castello, ma con un ospite anche ai piedi delle statue che quest’anno si sono viste attaccare le coccarde tricolori o che, all’inizio dello scorso anno accademico, sbucavano tra file di piatti di plastica gialli appesi per la protesta contro il DDL Gelmini.
Si tratta di un’iniziativa piuttosto interessante, soprattutto perché non riguarda, come la maggior parte delle volte, l’ambito umanistico. Ovviamente nulla contro alle lettere, ma, grazie alle numerose iniziative, presenti anche quest’anno in università, almeno quelle abbiamo imparato a conoscerle e, cosa più importante, ad apprezzarle. Insomma, già lo sapevamo delle eccellenze in questo campo, mentre questa iniziativa ha uno stampo maggiormente anglosassone, pur essendo totalmente made in Italy. L’aspetto di maggiore interesse è che, oltre a poter visionare modelli di esseri preistorici e pannelli esplicativi, viene offerta l’occasione di dare un’occhiata dietro le quinte: sarà possibile, infatti, osservare come vengono realizzate le ricostruzioni scientifiche e i modelli, scoprendo che la tecnologia 3D non si applica soltanto nei cinema. È un’iniziativa che potrebbe portare all’ingresso di nuove reclute al corso di scienze Geologiche o, chissà, semplicemente far trascorrere piacevolmente alcune ore in compagnia di paleontologi e paleo-artisti, forse un po’ troppo spesso dimenticati.
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