L’ALTRO VOLTO DI PARIGI – la recensione della mostra al Castello

All’interno della suggestiva cornice fornita dalle scuderie del Castello si apre al visitatore della mostra Degas, Lautrec, Zandò. Les folies de Montmartre un vero e proprio mondo, un mondo che rappresenta la Parigi sospesa tra fine Ottocento e inizio Novecento, la Parigi degli eccessi, delle dissipazioni, dello spettacolo e delle stravaganze. Come ha detto lo stesso Pietro Allegretti, presidente Alef – cultural project management, la mostra nasce con la volontà di essere un racconto ed è quanto ci si trova dinnanzi una volta entrati. Si scopre così, con lo sguardo del pittore, un volto della città, ed in particolare di Montmartre e dei suoi meandri, nuovo e nascosto, più genuino, naturale e intimo di quanto siamo abituati ad immaginare.

A volte l’immagine trasmette la situazione in maniera così forte che ci si sente quasi imbarazzati ad osservare i momenti privati di personaggi lontani da noi nel tempo e nello spazio, dimostrazione di quanto sia efficace sia l’opera a cui ci si trova davanti, sia l’impostazione della mostra. Ci accolgono i temi più svariati a cominciare dal mondo della danza con i dipinti di Degas e Zandomeneghi, passando per i personaggi un po’ strani, ma così vivi sulla tela, di Toulouse-Lautrec e le sue litografie. Si prosegue con una serie di opere prevalentemente incentrate sulla figura femminile che diventa protagonista della propria intimità senza necessità di trucco o pose particolari, la parola d’ordine è naturalezza, l’imperativo è rubare attimi del privato per restituirli al pubblico. Ci accompagna, infine, verso l’uscita della mostra il magico mondo del circo che tutti ha affascinato da bambini e che, probabilmente, ci affascina ancora soprattutto con questa prospettiva regalataci da Toulouse-Lautrec e Degas.

Impossibile non citare l’installazione dello schermo che ci mostra filmati e fotografie dell’epoca con sottofondo della musica francese a metà percorso e la classica melodia circense verso la fine, idee vincenti che permettono al visitatore di calarsi ancora di più all’interno di quel mondo magico, tanto da rimanere quasi un po’ frastornato all’uscire nuovamente alla luce del sole su Pavia.

Come concludere? È una mostra assolutamente da vedere personalmente, capace di regalare emozioni, arricchita dai contrasti tra il morbido pastello di Degas e Zandò e i colori forti e sgargianti impiegati da Lautrec nelle sue litografie, vera e propria narrazione di un mondo e di un periodo storico destinati a non riproporsi al nostro sguardo se non in questo, splendido, modo.

Degas, Lautrec, Zandò. Les Folies De Montmartre
Scuderie del Castello Visconteo
17 settembre – 18 dicembre 2011

Promossa da Comune di Pavia
In partnership con Provincia di Pavia
Con il patrocinio di Ambasciata di Francia
Un progetto Alef – cultural project management
Orari: lunedì – venerdì 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00
sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 | 14.00 – 19.00
Info www.scuderiepavia.com

UAU vi consiglia:
Degas: “Danseuse rajustant son épaulette” 1897, pastello su carta
L’Arlequin jaune” 1884 – 1886, pastello su cartone
Zandò: “Moulin de la Galette” 1878, pastello su carta
Roussotte” pastello su carta
Toulouse-Lautrec: “Le cafè-concert”, 11 litografie e couverture 1893
Au cirque” 22 litografie

Ilaria Padovan

  1 comment for “L’ALTRO VOLTO DI PARIGI – la recensione della mostra al Castello

  1. 16 ottobre 2011 at 20:28

    Posso permettermi? Ma tipo a un paio di piani sopra, nel Museo del Risorgimento, c’è RisorgiMenti, una (ahimè poco pubblicizzata) mostra sull’Unità d’Italia con lavori di giovani artisti. Pavesi. Fra cui me medesimo, ma penso di parlare a nome di tutti noi…

    Visto che nel w.e. è aggratis e dura fino al 31 dicembre, magari potreste spenderci due parole?

    Thanks ;)

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