DUE RAGIONI PER SCENDERE IN PIAZZA

di Giacomo Galazzo

Domani, oggi per voi che leggete, parteciperò alla manifestazione indetta in occasione dello sciopero generale della CGIL. L’adesione a questa manifestazione è stata controversa anche nella mia parte politica, il centrosinistra. Solo ieri si poteva leggere sul web, sul profilo FB di Mario Adinolfi, che la partecipazione del PD è “una cretinata politica“. Ecco, io penso che chi fa politica, anche a livello locale come me, quando ci sono delle questioni importanti dibattute, deve dire da che parte sta. Io lo dico senza problemi: domani vado con convinzione a manifestare.Per due grandi motivi.

Il primo: il diritto di sciopero è, per l’appunto, un diritto. Sta scritto nella Costituzione. È utile ricordarlo, perché mai come in questo caso ho sentito polemiche sulla scelta della CGIL di indirlo. E allora se questo è un diritto costituzionalmente garantito, non ci si deve scandalizzare per il suo esercizio, pur nel rispetto del diritto di critica di chi la pensa diversamente. Nel caso di specie, poi, di fronte a una Manovra gravemente iniqua, davvero non saprei immaginare un momento diverso in cui i lavoratori debbano scegliere di scendere in piazza. Protestare, pacificamente, è il sale della democrazia. E allora domani protestiamo a voce alta, chiedendo che questa Manovra metta le mani anche nelle tasche di chi non ha mai pagato e ogni riferimento agli evasori fiscali è voluto. E che non si attenti a dei sacrosanti diritti dei lavoratori. Bisogna, è stato scritto, riscoprire il significato di questa parola: lotta. Politica, pacifica, ma lotta. Non si può rimanere indifferenti in questo momento così difficile per il nostro Paese.

Il secondo: essere presenti a questa manifestazione è assolutamente doveroso per il Partito democratico e per tutto il centrosinistra, se si vuole dare una credibile prospettiva progressista a questo Paese. Una prospettiva di alternativa, dove per alternativa intendiamo di qualcosa di nettamente diverso dal Governo in carica. La nostra missione non deve essere fare “la faccia buona della destra“, prendendo le sue ricette ed edulcorandole semplicemente un po’. La nostra missione è portare nel nuovo millennio la sinistra. E allora sulla linea di divisione iniquità/equità, il PD e il centrosinistra devono stare dalla parte dell’equità. E domani, nelle centinaia di piazze in tutta Italia, si chiederà principalmente proprio questo: più equità. Io ci sarò, e scommetto fin d’ora che non saremo in pochi.

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