(foto di Giorgio Pizzocaro)
«Facciamo che il tempo libero diventi liberato», oppure «Giochiamo a fare Woodstock sulle rive del fiume!». Erano gli anni ’70, il movimento dei settantottini iniziava a esportarsi in Italia e un nutritissimo gruppo di giovani lombardi, amanti della musica rock e pop, nonostante la provenienza proletaria – e per questo a volte in contrasto con la vena moralista e massimalista della sinistra extraparlamentare di allora – si è fatto promotore di veri e propri raduni musicali per tutta la Lombardia. La popolarissima rivista di controcultura “Re Nudo” si erge a voce di questi ragazzi e si fa carico di organizzare dei Festival del proletariato giovanile, che ha visto la partecipazione, trai tanti, di artisti del calibro di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Antonello Venditti e Giorgio Gaber, senza dimenticare alcuni problemi di ordine pubblico, quali aggressioni e saccheggi, soprattutto nell’ultima edizione del 1976 al Parco Labro a Milano.
Bene, nel 1972 la primissima edizione del Re Nudo Pop Festival ebbe luogo proprio a Zerbo, paesino della provincia di Pavia, allora abitato dal sole 579 anime (oggi sceso a meno di 500!). E la prossima domenica 18 settembre Zerbo riapre le porte a uno splendido amarcord di quello che fu. Un pranzo con alcuni dei protagonisti dell’allora edizione quali Eugenio Finardi, Come le Foglie, Alberto Camerini, Analogy, e Lucio Bardi tra aneddoti, foto e testimonianze di chi, allora, sognava di cambiare le cose.
Zerbo non fu la “primissima” edizione del Re nudo Pop festival
io c’ero
Ragazzi….che ricordi,e non solo per i miei 17 anni,erano gli anni che ognuno di noi aveva la convinzione di cambiare il mondo…ma poi….siamo stati fregati tutti……………. è comunque bello ricordare con nostalgia quei meravigliosi momenti.
Un aneddoto …..a Zerbo mangiai per la prima volto uno yogurt ……. ora ogni volta ne mangio uno ripenso a tutti quei ragazzi………………
Uno yogurt alla banana, c’erano solo quelli.