È di ieri la notizia della scomparsa del Professor Angelo Canavesi, docente di lingua inglese presso l’Università di Pavia. Quello che la rende ancora più tragica è la consapevolezza di essere in presenza di un gesto deliberato. Il Professore si è suicidato lunedì sera ed è stato ritrovato dal padre, colto da malore. Difficile dire quali siano state le cause, ma come nei confronti di ogni atto di volontà, si condivida o no, va mostrato un grande rispetto.
Ed è quello che vorrei per il ricordo di uno dei più validi insegnanti del nostro Ateneo. Rispetto e gratitudine. Penso di poter parlare a nome di tutti gli studenti che hanno avuto la fortuna di poter usufruire dei suoi insegnamenti: il Professor Canavesi era un ottimo insegnante. È vero, parliamo di letteratura, parliamo di cultura in un periodo in cui non sono queste le cose che sembrano importanti, eppure egli ha dedicato la sua vita, a cui ha deciso di porre fine a soli 50 anni, ad insegnare ai giovani, sperando e confidando che la cultura potesse portare a muovere dei passi avanti; non solo, essendo ricercatore ha dedicato il proprio lavoro all’approfondimento di temi che oggi vengono troppo spesso dimenticati deliberatamente.
La cultura non è qualcosa da cui si può prescindere. Per questo lo ringrazio a nome di tutti. In occasioni come queste ogni parola spesa sembra inutile ed effettivamente lo è, ma, forse, per qualcuno che viveva confortato dai versi e dalle parole di illustri letterati anglofoni di ogni epoca – anche le più remote – ne vale la pena; vale la pena ringraziare, ma soprattutto ricordare. Perché il rapporto tra i professori e gli studenti è strano ed è ovvio che né dall’una né dall’altra parte si arriva mai a superare quella barriera imposta dal ruolo, eppure si vive insieme per anni e, alla fine, non ci si può dire estranei. La notizia ci addolora tutti, anche se non lo conoscevamo poi così bene, anche se non ci abbiamo mai preso un caffè. Arrivederci Professore, il lavoro che ha portato a termine fin qui rimane e lo portiamo con noi.
ilaria padovan
Molto bello.
Un professore che si ricorda del tuo viso e ogni volta che ti incontra per strada ti saluta. Un professore che parlando di letteratura e di civiltà britannica ti trasporta per un paio d’ore in un’altra dimensione. Lezioni coinvolgenti e interessanti, che ti arricchiscono.
Mi spiace davvero tanto.
A distanza di 6 anni e passa dalla sua scomparsa, mi ritrovo a leggere questo articolo. Io mi sono laureata il 6 Dicembre 2011 e avevo scelto il prof. Canavesi come mio Correlatore. La notizia della sua morte mi ha veramente segnata. Per lui porterò sempre un ricordo speciale nel mio cuore. Grazie Ilaria per il tuo articolo, è stata una sorpresa poter leggere delle belle parole che lo ricordano proprio per come era.