CHRISTMAS TIME

Ed eccoci qui, a Natale come ogni anno. Corse per comprare regali che ci sentiamo obbligati a fare, code alle casse e nervosismo per i soldi spesi e il tempo perso. Domandarsi perché si debba essere tutti più buoni e perché ci siano il doppio di persone che chiedono piccole e simboliche donazioni. Lo spirito della festività l’abbiamo perso da molto, tanto che vedere le luci che illuminano le città, gli alberi di Natale allestiti nelle piazze, i presepi, viventi o meno, ci infastidisce quasi. Eppure dovremmo sorridere. Sorridere ed essere un po’ più sereni. Certo dovrebbe essere così sempre, non solo a dicembre, ma ci sono cose che accadono solo in questo periodo.

Questa sera ero in treno e nel mio scompartimento c’era una mamma che parlava al telefono con il figlio che le chiedeva un giocattolo perché aveva perso il primo dentino e la madre ha risposto: «Ma non possiamo prenderlo, e se l’ha già preso Babbo Natale? Dobbiamo scegliere qualcosa che non hai scritto nella letterina altrimenti lo mettiamo in difficoltà poverino». Ed è banale, lo so, ma ho sorriso e mi sono sentita bene. Perché era ovvio che quella mamma aveva già comprato il regalo che avrebbe messo sotto l’albero e che per il bambino sarebbe stato portato durante la notte da un uomo vecchio su una slitta volante trainata da renne; ed era anche ovvio che il bambino non sospettava nulla e che la mattina del 25 si sarebbe stupito di fronte a quello che desiderava.

Quindi sì: Babbo Natale è una bella invenzione, il Natale è solo consumismo, i Comuni potrebbero risparmiare un sacco di soldi, la gente potrebbe farsi gli affari propri, d’accordo. Ma il Natale è uno dei tanti momenti per esprimere quello che proviamo nei confronti delle altre persone. Uno di quei periodi in cui possiamo permetterci di essere un po’ più espansivi senza la paura di sembrare troppo sentimentali. Uno di quei giorni in cui il regalo può essere la concretizzazione di un sentimento di affetto. Perché guardiamoci intorno: sono le persone a cui vogliamo bene quelle con cui trascorriamo questi giorni. Sono le persone che, magari, durante tutto il resto dell’anno trascuriamo perché siamo troppo impegnati nel nostro lavoro e nelle nostre vite. Sono le persone da cui torniamo quando abbiamo bisogno di un abbraccio, di un bacio o anche solo di uno sguardo.

Il mio augurio per questo Natale, perciò, è quello che possiate viverlo serenamente, magari non con lo stesso stupore di quel bambino e nemmeno con la stessa tenerezza di quella madre, ma consapevoli che non è solo una corsa di regali ed abbuffate. La maggior parte delle volte non servono gioielli o cose costose, è sufficiente molto meno, anche solo un sorriso.

Buon Natale a tutti.

 

ilaria padovan

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