SOGNO O INCUBO UNIVERSITARIO

Dal Brasile con furore, la vostra inviata italiana riesce a soffrire la burocrazia universitaria anche oltreoceano. Parliamo tanto dei giovani, di investire su di loro, di offrirgli il massimo per garantire un futuro migliore e poi, di fronte alla richiesta di poter concludere gli studi seguendo il proprio sogno all’estero, ci viene risposto: «non è
possibile sostenere esami a distanza che rispondano ai requisiti di
legalità»! Come sapete mi trovo in Brasile da ormai quasi tre mesi e proprio qui ho avuto l’opportunità di mettere in pratica quello che ho imparato in questi anni e di cogliere un’occasione che mi permetterà di crescere personalmente e professionalmente.

Se di fronte a voi ci fosse una chance? L’occasione di percorrere la strada del vostro destino? Di essere felici? Di poter fare di questo mondo un posto migliore? Voi cosa fareste?

Mi mancano alcuni esami per laurearmi, tornare in Italia è molto costoso e non mi darebbe modo di continuare a seguire il mio progetto che ho qui intrapreso; così ho chiesto all’Università di Pavia, come già fanno in moltissime altre Università nel mondo, di poter fare gli esami a distanza (tra l’altro avanzando diverse proposte per andare incontro a questo inusuale modo di effettuare una prova). Su cinque e-mail ricevo tre risposte diverse, tutte negative ovviamente. Alla richiesta di spiegazioni, il silenzio. Cerco documentazioni che accertino l’impossibilità di questa formula, non riesco a trovare nulla di significativo. Mi rivolgo alla segreteria che mi consiglia di sospendere il mio corso, per poter effettuare esami fuori, per poi pagare 254 euro per ogni anno di sospensione e SPERARE che la segreteria didattica mi convalidi questi esami una volta riattivato il corso.

Le comunicazioni continuano tra segreteria studenti e così via, rimbalzata da un contatto all’altro fino alla chiusura del cerchio. Conclusione: nulla di fatto; una semplice amara tristezza nel saper che dall’Università che si vanta di essere nei primi posti in classifica tra le migliori nel mondo, con un numero di studenti considerevolmente minore rispetto ad altre, non si possa cercare di aprire gli orizzonti e andare incontro ai propri studenti. Sarà che ci serva un cambiamento drastico come quello avvenuto nel nostro governo? Un cambio generale delle persone che gestiscono le basi del nostro Futuro? 

Forse dobbiamo semplicemente prendere noi le redini del nostro Futuro!

giuseppina cuccurullo

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