I NAUFRAGI DI STEFANIA CALLEDDA INCONTRANO L’EDIMES PAVIA BASKET

Quando la vita diventa una partita difficile contro il destino… Il 15 novembre alle ore 17 presso il Caffè dell’Università di Pavia, la scrittrice Stefania Calledda presenterà la sua ultima raccolta in versi “D’Altri Naufragi”, ospiti d’eccezione Valerio Marsili e Francesco Benevelli dell’Edimes Pavia Basket.

Ma cos’hanno in comune lo sport e la letteratura? Quando la partita si fa difficile, nella vita come nello sport, contano il carisma, lo spirito di sacrificio, la capacità di affrontare l’avversario, sia questo una malattia, una perdita, un ostacolo qualsiasi, magari imparando a fare gioco di squadra.

Per questo il Pavia Basket, nella persona di Paolo Quacci e di Gianni Gallo, ha subito sposato felicemente l’idea di affiancare alla letteratura, lo sport come possibilità di riscatto perché, in un momento difficile come questo, i valori dello Sport, che ritroviamo anche nel percorso umano e intellettuale dell’autrice, possono aprire nuove prospettive. Il viaggio di Stefania Calledda è tortuoso, i suoi naufragi sono gli agguati in cui la vita ci trova spesso impreparati, eppure a volte possono rappresentare delle opportunità di cambiamento da cogliere, per ripartire, per ricominciare, magari puntando direttamente a canestro.

Ecco, se avete voglia di un pomeriggio diverso, magari accompagnato da un buon caffè, perché non provare a lasciarsi trascinare in questo naufragio letterario?

 

Dettagli: http://www.stefaniacalledda.it/muliniavento ; www.paviabasket.it; http://www.ilcaffealluniversita.it/

Info: autrice@stefaniacalledda.it

“D’Altri naufragi”, un viaggio in versi 

È di maggio la pubblicazione della seconda raccolta di poesie di Stefania Calledda, dopo il successo di Attimi d’abisso, silloge uscita nel 2008, entrambi editi da La Riflessione. La Calledda, nuorese di nascita, ritorna a comporre sui ritmi e le sonorità degli abissi: un viaggio in versi, tra i paesaggi sabbiosi isolani e gli spazi aperti della pianura padana. Il naufragio, metafora della depressione e dello scoramento, appare come una tappa imprescindibile dalla quale ripartire con caparbietà.

L’autrice sceglie uno stile più ricercato ed elegante per il suo ritorno, scelta alla quale segue un all’altrettanto accurato accostamento estetico del formato e della copertina, studiato con minuzia.

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