Manhattan, anni ‘40. Il delicato calore del sole primaverile si posa sugli edifici e sui pendolari, troppo occupati per accorgersene. Treni che vanno e che vengono. La vita procede, come sempre. Ma non è una giornata come le altre. Due sconosciuti si fermano a pochi passi l’uno dall’altra. Lui è alto e magro, con un grande naso e i capelli spettinati. Un plico di fogli tra le mani e abbigliamento da impiegato. Lei è aggraziata, ben vestita, e due begli occhioni incorniciano il viso perfetto disneyano. E il velo di rossetto sulle labbra? Indica forse un appuntamento?
Una folata di vento arriva per unire i due in un magico destino. Uno dei fogli di lui vola e preme sul viso di lei. Le rosse labbra lasciano il loro segno sul foglio bianco. Restituendoglielo, le scappa una risata. Ma sono entrambi troppo timidi e impacciati per fermarsi a parlare. Un altro treno parte, con lei a bordo. Sulla bocca di lui, l’amaro gusto del rimpianto.
Questa è la premessa dell’ultimo cortometraggio firmato Disney, Paperman. È l’opera prima del regista John Kahars, a molti forse già nota: era stata mandata in anteprima con il film Ralph Spaccatutto e solo oggi pubblicata integralmente sul web, tramite il canale YouTube della casa produttrice. In bianco e nero, Paperman è l’ideale connubio tra animazione digitale e tradizionale. Le forme, infatti, ricordano molto quelle dei classici anni ‘90, capaci di inchiodare allo schermo anche i più critici nostalgici dell’epoca.
6 minuti e 30 secondi di dolcezza, amore e inspiegabili sorprese. Una volta tornato a lavoro, George, il nostro lui, dalla finestra del grattacielo del suo ufficio, vede la sua lei, Meg. Come attirare l’attenzione? Nello stesso modo in cui l’aveva fatto alla stazione: la carta. Inizia così a creare freneticamente aeroplanini di carta, che, per una serie di ironici motivi, non giungeranno mai all’amata… Ma non vi racconto altro. Se non lo avete ancora visto, fatelo subito. Non sarà tempo perso.
Il filmato è già stato candidato per l’85esima edizione degli Oscar come migliore cortometraggio. Disney e il suo direttore creativo, il boss John Lasseter, hanno fatto, ancora una volta, centro. Per la gioia di noi eterni bambini.
paula parovina