vignetta a cura del nostro michele pini
Settimana scorsa a Lodi sono stati sospesi da alcune scuole superiori 20 ragazzi per i loro post su Spotted, qualche giorno dopo la Procura di Firenze ha chiuso due gruppi Facebook contro Giorgio Napolitano (“Io Odio Giorgio Napolitano” e “Sospendiamo l’alimentazione a Giorgio Napolitano”) per le pesantissime accuse rivolte al Presidente della Repubblica – ancora in carica nel momento in cui scriviamo – e iscritto al registro degli indagati svariati ragazzi persone da tutto il Belpaese.
Ci sono alcune domande che forse non ci siamo mai posti: come usiamo i social network? Ne siamo dipendenti? Quali rischi posso correre? Per tentare di rispondere ad alcuni di questi quesiti, la Provincia di Pavia in collaborazione con la Facoltà di Comunicazione, Innovazione e Multimedialità (CIM) dell’Università degli Studi di Pavia, nell’ambito del Tavolo Permanente Prevenzione Dipendenze del Comune di Pavia nelle persone del consigliere provinciale Giacomo Galazzo e di Cristina Maria Covini, ha organizzato #sicurezzainrete@Pavia, un convegno destinato in special modo agli studenti delle scuole superiori (ma comunque aperto al pubblico) che si terrà lunedì 22 aprile dalle ore 10 presso il Palazzo della Provincia – sala “Ciro Barbieri” in piazza Italia n. 2 a Pavia.
Il professor Paolo Costa, docente in Comunicazione Multimediale dell’Ateneo pavese e il nostro direttore responsabile, Lorenzo Meazza, legale e giornalista esperto in social network parleranno dei rischi connessi dalla dipendenza dai social network e delle responsabilità giuridiche, in particolare sotto il profilo penale, nelle quali specialmente i giovani possono incappare e presenteranno un vademecum in materia che sarà diffuso tra le scuole superiori di Pavia.
Dal come difendersi dagli attacchi, al cyberbullismo, passando ovviamente alle varie forme di diffamazione e toccando i furti d’identità e lo stalking via Facebook, verrà tracciato un panorama di tutti i pericoli che i giovani devono quotidianamente affrontare quando accedono ai social network, ai quali ormai, tra pc, tablet e smartphone siamo tutti connessi 24 ore al giorno.