Alcuni diritti, garanzie e libertà, la stessa giustizia non sono affatto valori da poter essere strumentalizzati, affibbiando loro un colore o un connotato politico a seconda del vento che tira. Da mesi ormai si possono firmare 12 quesiti referendari molto importanti, seppur in parte eterogenei. Il tema principale è la giustizia giusta (#giustiziagiusta), ossia un settore della nostra società che sta vivendo un periodo di crisi profonda tra tempi dei processi sempre più infiniti e indefiniti – tanto dal costituire la stessa attesa dell’irrogazione della pena un principio di pena – e una certezza del diritto che si sgretola tra le mani dei cittadini, atteggiandosi ormai a mera utopia.
L’Unione delle Camere Penali Italiane ha espresso il suo forte e deciso “no” alla strumentalizzazione di questi referendum, i cui principi in materia di giustizia contengono i capisaldi di consolidate rivendicazioni di tutti i penalisti della penisola a tutela dei cittadini. Anche la Camera Penale di Pavia ha dato il proprio sostegno al referendum, promuovendo un gazebo per la raccolta delle firme nel pomeriggio di domenica 15 settembre in piazza delle Vittoria a Pavia e nel corso di tutta la giornata di lunedì 16 in Piazza Minerva.
Su www.referendumgiustiziagiusta.it potrete leggere nello specifico il contenuto dei vari quesiti in materia di giustizia, mentre su www.referendumradicali.it sono elencati e dettagliati anche quelli che attengono all’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, alle droghe leggere, all’immigrazione, all’8×1000 e al divorzio breve. In un momento caratterizzato – del tutto legittimamente – da forti spinte antipolitiche, sarebbe assolutamente imperdonabile farsi sfuggire l’occasione di leggere e prendere una propria posizione su alcuni punti di riforma programmatici e ben definiti, in risposta a una campagna elettorale fatta esclusivamente di slogan quali “No IMU”, “Smacchiamolo” e “Vaffanculo”.