17 Ottobre – Ore 9.42… di solito quando parto piove sempre a La Spezia, dove vivo, poi trovo il sole a destinazione. Il mio cane fissa la valigia rossa con sguardo da “non me la racconti giusta”: come sempre ha capito che sto per partire e inizia a seguirmi ovunque, pure in camera dove di solito ha il divieto assoluto di metterci le zampe, ma visto che Yolima sta per partire… Ebbene sì, sto per partire.
Per dove? Parigi! Con chi? Con gli Honeybird&Thebirdies! I mitici uccellini (Monique, Paola e Federico) sono stati chiamati per suonare al Mama Event e io da brava fotografa non mi potevo perdere un’occasione del genere; quindi via, si fa le valigie e si va a Parigi senza pensarci troppo.
Dopo quattro ore di viaggio ecco che arrivo a Parigi, a Porte Maillot, prendo un taxi e che mi ritrovo a sfrecciare per le strade della grande città francese. Qui sembra di essere a Napoli, gente che attraversa con il rosso di corsa, rischiando di diventare una piadina bolognese, autisti che abbassano il finestrino e si insultano come se non ci fosse un domani, persone che rimangono in mezzo alla strada a fissare il cielo e altre cose che fanno ridere una parte di te e spalancare gli occhi un’altra parte, mentre mi auguro che il taxista non metta sotto il ragazzino che ha appena attraversato la strada con il suo skate nero.
Il traffico di Parigi potrebbe tenere tranquillamente testa al traffico di Roma, altri quaranta minuti e finalmente arrivo alla Midinette, dove ho appuntamento con Monique. La Midinette è un piccolo bar, che si trova vicino al Moulin Rouge e al mio arrivo la stradina, situato davanti al locale è piena di gente, stanno infatti per suonare i Compact Disk Dummies, un duo di musica elettronica proveniente dal Belgio. I due ragazzini tengono ben sveglio il pubblico parigino, che si diverte e canta insieme a loro, mentre la sottoscritta si pente di non poterli fotografare visto che ha le mani occupate dalla valigia e dalla giacca.
Ma la musica non finisce qui! Insieme agli Honeybird mi dirigo verso un altro locale (2 Moulins) non molto distante dalla Midinette, anche qui già tutto pieno, ma riusciamo ad entrare, seppur con fatica. Stanno suonando gli Askehoug, un gruppo francese (Matthieu Aschehoug, voce; Nico, batterista e il contrabbassista James Sindatry) molto amato dai concittadini che ballano ai ritmo della voce sensuale e profonda di Matthieu Aschehoug (leader del trio); più il tempo passa più il pubblico aumenta e i camerieri fanno molta fatica a passare tra la gente, tanto che più una volta ho rischiato che qualcuno mi facesse cadere la birra addosso. I rischi del mestiere.
Gli Askehoug chiudono in bellezza con un grande applauso e urli euforici da parte del pubblico francese e non. Per stasera basta musica, finalmente posso sedermi e mangiare un hamburger un po’ bruciato, ma è sempre cibo; io come i miei compagni d’avventura abbiamo una fame da lupi e i piedi così stanchi che anche una semplice Brasserie diventa qualcosa di stupendo per noi poveri artisti.
18 Ottobre – Yumi, il gatto di Clèmentine (la ragazza che ospita me e Federico), ha detto sì alla valigia rossa e ora mi fissa con quei suoi grandi occhi mentre il suo corpicino peloso è tutto ben sistemato sul bagaglio; sono le undici e a mezzogiorno abbiamo di nuovo appuntamento con Monique a Montmartre.
Belli pimpanti (si fa per dire) ci avviamo e, trovata Monique, decido di passare la mia giornata a girare per Parigi, così saluto calorosamente i due “uccellini”, dandoci appuntamento alle 18 alla Midinette dove suoneranno e mi butto lungo le stradine della bella Montmartre senza una mappa e senza una vera meta dove andare. Prendo la metrò e all’ultimo decido di scendere alla fermata che mi porterà verso la Tour Eiffel. Lungo la strada intravedo il museo delle armi aperto al pubblico e una parte degli Champs – Élysées. Fotografando per bene entrambe le “attrazioni” alle cinque mezza torno indietro: alle sei e mezza suonano gli Honeybird alla Midinette, è il loro turno.
Al mio arrivo, Monique, Fede e Paola stanno ancora provando, ma presto iniziano alla grande e in poco tempo un bel gruppo di persone incuriosite dalle loro musiche e parole si fermano a guardare… impossibile rimanere fermi con gli Honeybird&thebirdies: le loro canzoni ti fanno venire voglia di ballare e sorridere e così il pubblico segue la loro musica. I Parigini sono in delirio per il gruppo che arriva da Roma e a fine concerto scatta l’applauso meritatissimo, con gli Honeybird&thebirdies che hanno davvero sorpreso i francesi.
19 Ottobre – Stasera il gruppo suonerà lungo la Senna a Le Batofar, non proprio un “locale”, ma un battello color rosso. Al piano superiore suoneranno gli Honeybird&thebirdies e al piano inferiore un duo elettronico. Mentre il gruppo cerca di risolvere qualche problema tecnico, scendo al piano di sotto per vedere il concerto elettronico, lo spazio è piccolo, ma pieno di gente. Il pubblico si diverte, mentre un ragazzo biondo che indossa occhiali scuri urla più volte addosso al pubblico, che risponde con lo stesso tono; scatto alcune foto e ritorno su, sono le 22 e tra poco suoneranno gli Honeybird&thebirdies. Nel frattempo ci hanno raggiunto altri amici.
Il posto è carino, i drink sono buoni, davanti a noi altri battelli illuminati e la gente che cammina lungo il fiume chiacchierando allegramente. Pian piano la gente arriva, i tre uccellini si sistemano, si mettono in posizione e partono con la loro stupenda musica, c’è chi sta in piedi e balla e chi sta seduto ancora leggermente stupito da quella band italiana piena di colori, ma per poco.
Anche qui gli Honeybird&thebirdies spaccano, forse anche più della serata al Midinette: il pubblico, prima stupito dall’energia e dalla voce di Monique, ora in piedi applaude e chiede il bis (che non è stato concesso per problemi di tempo, il djset è più importante anche qui… peccato).
Ebbene i concerti sono terminati, stanchi ma felici salutiamo tutti e facciamo ritorno alla casa della coppia italiana: Luigi e Beatrice (dormiremmo tutti lì per stanotte… poverini!) appoggiamo la roba – quattro piani senza ascensore, non vi dico nulla… scale piccine e strette – e decidiamo per un kebab, all’allegra compagnia si sono aggiunti due amici di Paola : Tommy e Silvio, anche loro italiani, anche loro emigrati per cercare un lavoro – che, per la cronaca, hanno trovato. Clèmentine ci aspetta dopo cena, per un drink. Visto che domani si parte, e dovremmo dire addio alla bella Parigi, si punta a fare tardi e tra un drink e un altro si arriva alle tre del mattino.
20 Ottobre – Sveglia (si fa per dire): dieci mezza, mi vesto veloce con la roba che trovo e cercando di non fare troppo rumore abbandono la casa dove sono stata ospitata. Scendo giù e mi avvio verso la metrò. La giornata è fredda come sono state le altre tre e il cielo è nuvoloso, è domenica, quindi quasi tutto è chiuso e io non ho ancora preso le cartoline. Bene. Ho l’autobus che mi porterà all’aeroporto per le quindici, è solo l’una e mezza e mi abbandono al lusso di una semplice crepes alla nutella prima di partire verso casa.
Sono stati tre giorni meravigliosi, era la mia prima volta come fotografa che segue una band all’estero, è stato tutto molto bello e divertente e sì… lo rifarei di nuovo anche se è stato molto stancante, ma troppo bello per dire di no.
yolima marini