Il coworking, attività già ampiamente diffusa in numerose città, approda a Pavia. Consiste in uno spazio di lavoro condiviso dove singoli professionisti o start-up possono affittare, a prezzi contenuti, una postazione di lavoro. Uno spazio di coworking è basato totalmente sulla condivisione economica, e soprattutto collaborativa, tra le persone permettendo così la nascita e lo sviluppo di idee nuove, progetti e occasioni in generale.
Nei giorni scorsi sono stato all’inaugurazione di spazio Geco, la prima realtà pavese di coworking nata dall’idea e dall’impegno di quattro giovani pavesi: Luca De Sanctis, Michele Magnani, Giulia Carlini e Marianna Belvedere. Ho trovato uno spazio accogliente, con tanto di sala riunioni, zona relax, cucina, sala per eventi e diverse postazioni di lavoro. Michele, uno dei quattro promotori dell’iniziativa, mi ha raccontato dettagliatamente il loro impegno per la realizzazione dello spazio, ideato e allestito interamente da loro e costato un duro lavoro durante i mesi estivi.
All’inaugurazione era presente anche il gruppo Activators Pavia, il primo attivatore pavese il cui obiettivo è stimolare la nascita di un ecosistema innovativo. Ho parlato con Luca Ballista uno dei fondatori insieme a Marco Filocamo, il quale mi ha spiegato che gli Activators sono coloro che diffondono la cultura dell’ecosistema start-up italiano, attivando nelle persone interessate, la voglia di fare start-up tramite canali di informazione e formazione. Fra le attività di successo promosse da Activators Pavia troviamo la colazione startuppara: un momento di incontro per lo scambio di idee, un’attività che ha già trovato un grande successo nei mesi scorsi e che d’ora in poi si sposterà all’interno di spazio Geco.
Da questo primo incontro a spazio Geco ho avuto tante sensazioni positive, ho visto molti giovani carichi e con voglia di fare, in quello spazio ho intuito come professionisti afferenti a diverse aree tematiche possano trovare una forte sinergia comune verso obiettivi differenti, ma più facili da raggiungere grazie al confronto, alla collaborazione e all’aiuto di altri professionisti.
Il messaggio che ci tengo a passarvi con questo pezzo è: sappiate che a Pavia c’è un numeroso gruppo di giovani che hanno idee, grinta, tanta voglia di fare e sono disposti ad aiutarsi, a creare un network e crescere insieme. Penso che questo sia fantastico, vista la situazione italiana in generale, vista la classica negatività pavese, vista la diffusa diffidenza (che spesso fa rima con convenienza) verso i giovani.
fabio lunghi
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