“Startup” è un termine decisamente in voga. Per gli addetti ai lavori con startup si indica un’impresa allo stato embrionale, con ricavi perlopiù incerti e in genere con un alto tasso di mortalità infantile, ma con alte prospettive di redditività se si agguanta l’idea giusta. Per chi le startup le crea e le vive, startup significa soprattutto poter realizzare il proprio sogno e crearsi un’opportunità di crescita professionale altrimenti non realizzabile. Per la politica le startup sono un ingranaggio fondamentale nel motore, troppo spesso inceppato, dell’economia e quindi del mercato del lavoro.
Insomma, di startup ne parlano proprio tutti, anche e soprattutto grazie al successo di aziende come Google ed Apple e più di recente di Facebook e di Twitter. Questi colossi globali, leader incontrastati nel loro rispettivi campi, sono stati delle startup in gioventù. Nate in uno scantinato o sui banchi dell’Università e affermatesi in pochi anni grazie ai loro business model innovativi, queste aziende rappresentano storie uniche e incredibili di giovani imprenditori, o meglio startupper, che ci hanno creduto fino in fondo e ce l’hanno fatta.
Guardando solo a questi esempi sembrerebbe che sia anzitutto indispensabile avere un’idea eccellente per sfondare. Steve Jobs, Larry Page e Mark Zuckerberg sarebbero dei geni isolati le cui storie sono irripetibili; insomma a sentire loro, senza la lampadina giusta che si accende, non vale neanche la pena provare. Eppure abbiamo gli elementi per sostenere il contrario, ed insieme agli ospiti che saranno presenti al Polo Tecnologico di Pavia l’11 novembre alle 17.30 dimostreremo che si può fare startup, raccogliere grandi soddisfazioni ed essere riconosciuti a livello globale come innovatori.
Gianluca Dettori ci racconterà la sua esperienza di “serial entrepreneur” prima e gestore di un fondo italiano di Venture Capital poi. Alberto Onetti ci aiuterà a capire che cosa noi italiani dobbiamo apprendere dal modello americano di fare impresa. Alessandro Cattaneo infine spiegherà che cosa si sta facendo in Italia per incentivare il fenomeno startup e come Pavia sia in prima linea su questo tema.
andrea scova
Gianluca Dettori
Musicista, surfer e venture capital. Nel 1999 ha fondato Vitaminic, pioniere per la distribuzione discografica digitale in Europa. Ha vissuto in prima persona l’evoluzione dell’industria della musica dall’analogico al digitale. Nel 2006 ha lanciato dPixel, la società di venture capital per le internet startup. Oggi è board member del progetto Sardex, il circuito di moneta virtuale nato in Sardegna.
Alessandro Cattaneo
Eletto Sindaco di Pavia nel 2009 all’età di 29 anni, Alessandro Cattaneo è tutt’ora il primo cittadino più giovane d’Italia tra i Comuni capoluogo. Dal 2011 è Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani con una parentesi da Presidente Reggente tra i mandati di Graziano Delrio e Piero Fassino. Grande appassionato di viaggi e di sport ha iniziato a fare politica sui banchi del liceo, prima come consigliere di quartiere e poi vincendo al primo turno le elezioni da Sindaco. E’ da molti considerato il volto nuovo del centrodestra italiano.
Alberto Onetti
Professore di Management all’Università dell’Insubria di Varese, ha da sempre studiato lo stretto legame tra “entrepreneurship” e “corporate finance”. Con una carriera accademica divisa tra Italia e Stati Uniti (dove insegna presso la San Francisco State University) è Chairman della Mind the Bridge Foundation. La sua “mission” è di ispirare, educare e stimolare una nuova generazione di giovani imprenditori italiani che siano in grado di fare startup ispirati dai metodi di successo della Silicon Valley.
Amit Chawla
È di recente diventato Amministratore Delegato (CEO) di Funambol, startup di cervelli italiani e capitali statunitensi, con sedi a Pavia e in Silicon Valley. Funambol è stata fondata nel 2002 da Fabrizio Capobianco.
Amit ha una vasta esperienza di leadership nel settore della telefonia mobile, prima come CEO di NexVerse e più recentemente come amministratore delegato di Agito Networks, poi acquisita da ShoreTel.
2 comments for “STORIE DI STARTUP: DALL’ IDEA ALLA EXIT”