Da New York per te che vuoi venire a New York

IMG_4141La prima frase che sentirai appena atterrato al JFK di New York sarà senza dubbi: ! «Hi guy, How ya doin’?»! E allora capirai che le lezioni di inglese e la grammatica studiate a scuola non sono state che un mero passatempo culturale. A poco ti serviranno per farti entrare nel quotidiano di Gotham City (nickname affibbiato a NY da W. Irving nel 1800, letteralmente sarebbe città dei caproni, ma nessuno lo sa e fa molto figo perché ricorda Batman!). Circa 8.5 milioni di abitanti (poco meno di quelli dell’intera Lombardia), di cui quasi 2 milioni nella sola Manhattan. Ti sentirai un po’ piccolo, all’inizio… ma anche dopo qualche mese non cambierà molto. È una città “per chi ha le palle”, ci tengono a sottolinearlo i newyorchesi doc; anche se non ne troverai un solo tipo, di newyorchese doc. Infatti, a volte ti sembrerà di essere dentro a GTA, quando, passando da un blocco all’altro, cambierai neighborhood e ti troverai catapultato dalla comunità dei latinos (con tanto di colonna sonora ispanica) alla comunità nera (cambia anche subito la musica, naturalmente Hip Pop); o ti può capitare di passare dalla zona dei banchieri e degli azionisti (no qui niente musica) a quella degli artisti (rap e rock a manetta); il salto sarà così netto che ti sembrerà di aver cambiato città improvvisamente. Ma non ti preoccupare, ci farai la mano!

IMG_7862Anche perché qui sono tutti alla mano. Difficilmente un newyorchese ti negherà un incontro di fronte a un caffè di Starbucks (ce n’è qualche centinaio in Manhattan), sia esso un importante uomo d’affari, un arricchito manager, un broker di ultimo grido (a NY i real estate brokers -venditori di case – si fanno gli attributi d’oro) o un maitre’d di qualche ristorante di lusso (anche quest’ultima categoria non scherza in fatto di attributi d’oro). Forse dicono che qui ci “vogliono le palle” perché se no come fai a fartele d’oro?!! Ad ogni modo, non ti far intimorire o scoraggiare. Sorpassa questa prima barriera mentale e cerca di entrare. Entra dappertutto! Chiaramente prima devi fare la fila. I newyorchesi adorano fare la fila. Dovrai fare la fila alla bakery Maison Ladurée per prendere i macarones migliori della città; farai la fila per il cinema perché c’è sempre un nuovo film in anteprima al Lincoln Center, e se non c’è, fai la fila comunque per uno vecchio; c’è la fila per il museo (i principali sono circa una quarantina), quella per il brunch del sabato al Sarabeth’s, la fila al supermercato, la fila per il bagno, la fila pure per prendere un bagel da PickaBagel, la fila per entrare al Marquee o in uno dei Club più in voga (Lavo, N°8, 1Oak, Phd, Ravel, tutti posti in cui potresti incontrare Jennifer Lawrence, Bar Rafaeli, Alessandra Ambrosio, Milla Jovovich, Leonardo Di Caprio), la fila per la miglior pizza al Forcella, la fila per il musical di Broadway, e quando pensi che non ci sarà più un’altra fila così, girerai l’angolo e ti accorgerai che ti sbagliavi!

Ma non aver paura di sbagliare, solo sbagliando imparerai; stai attento però a non sbagliare ingresso della metropolitana (attiva dal 1904, 26 linee, 368 km, 468 stazioni), se non vuoi perdere il resto della tua giornata a ritrovare la retta via. Devi avere molta pazienza una volta sceso in subway perché c’è una diversa concezione del tempo nei sotterranei di New York. Per esempio un minuto newyorchese può corrispondere a una decina di minuti convenzionali (e loro se ne vantano, dicono che è così perché puoi fare più cose in un minuto newyorchese. Certo se non sei in metropolitana!). Sono sicuro che troverai la giusta dimensione dopo qualche giorno, l’importante è togliersi dalla testa la visione della metropolitana come mezzo rapido ed efficiente per spostarsi da una parte all’altra della città!

Per quello ci sono i Taxi. I famosissimi yellow cab (13.270 unità). Qua li usano davvero tutti: è come nei film, li devi ‘grabbare’. Ti dovrai buttare in mezzo alla strada e sbracciare. Se non ti tirano sotto, ti prendono su. I drivers non saranno molto cordiali, difficilmente parlano un buon inglese e comunque saranno sempre troppo incazzati per la concorrenza e per la lotta intestina con gli ‘abusivi’ (guidatori privati con licenza solo su chiamata e al di fuori di Manhattan).

Fuori da Manhattan c’è tutto un mondo, ma se dovessi mettermi a parlare anche di tutti gli altri 4 borough (Brooklin, Queens, Bronx, Staten Island), dovrei scrivere per altre 4 o 5 pagine, e tu perderesti il bello della scoperta. Ti dico solo che questa città è composta da 5 diverse città, quasi agli antipodi tra loro, in termini di abitanti, usi, costumi, trasporti e architettura. Senz’altro qua a Manhattan rimarrai estasiato dagli Skyscreapers che scalano il cielo. Io ho avuto la fortuna di salire sulle Twin Towers prima del fattaccio, oggi stanno provando a far rivivere l’emozione con la ricostruzione di un World Trade Center gigantesco. Per ora hanno acceso la prima delle 7 torri, la Freedom Tower, la più alta d’America. Top!!

IMG_4298La puoi vedere spiccare da uno dei ricercatissimi rooftop (terrazza agli ultimi piani dei palazzi), come il Plunge, il Met, Le Bain, il 230 Fifth, il the Eagle, il Gallow Green, e molti altri. Tutti ottimi posti per togliere il fiato a una modella (da usare in caso sia logorroica), per farti bello con amici da fuori città, o semplicemente per far felice la mamma che ti viene a trovare dall’Italia.

Vedrai, non ti mancherà molto l’Italia. Ad ogni angolo troverai cibo italiano, ristoranti italiani, pizza, baristi italiani, emigrati italiani e un sacco di italo-americani. L’impronta dell’Italy è molto marcata. Anzi cerca di evitarli, gli italiani che vivono qui… sicuramente saranno o troppo spocchiosi se sono riusciti ad ottenere qualche visto o lavoro legale, o troppo competitivi perché non vogliono che sia tu a soffiargli l’opportunità. Ma va bene così. La meritocrazia viene prima di tutto!

A New York puoi partire come busboy (il galoppino per intenderci) in un ristorante di Brooklin e diventare manager di un ristorante top class in pochi mesi. Puoi cambiare lavoro, o posto di lavoro, con la velocità con cui ti cambi i calzini. Ah per lavarli sfrutta una delle super laundry a gettone, lavi e asciughi in meno di un’ora! Se poi sei così fortunato, o paraculato, da vivere in un condo figo (nell’Upper East Side i migliori), avrai la laundry privata nel basement, e il doorman nella Hall ad aprirti la porta!

Sono molto retrò qua. Oltre ai doorman, ci sono ancora le carrozze coi cavalli, i newsies, le cabine telefoniche, i babbi natale con le campanelle, i cinema con le insegne da cambiare a mano, i cabaret, i musical! Canticchierai i jingle dei musical per diversi giorni. Ma è bello così. Canta (qui cantano tutti), guarda sempre in alto (è il consiglio che sembrano dare i grattacieli)… e sposati un’americana/o per ottenere la Greencard!!

mattia paparella

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