La prima Esposizione Universale esordì a Londra nel 1815 all’interno del Crystal Palace, una struttura trasparente di vetro e ferro ed ebbe un successo e una visibilità tali che negli anni seguenti si svolsero manifestazioni dello stesso tipo anche a Dublino, New York e Parigi, dove, come ormai tutti sappiamo, per l’occasione fu eretta la Tour Eiffel.
Un evento di questo genere rappresenta, per il paese ospitante, una grande opportunità per favorire lo scambio e generare uno spirito di cooperazione. L’Expo costituisce, infatti, un’occasione d’incontro e condivisione per far conoscere e proporre le sfide collettive che l’umanità è tenuta ad affrontare. La sfida proposta per l’Expo 2015, che si svolgerà nella nostra Milano, riguarderà il settore dell’alimentazione e la manifestazione promette, secondo le parole del presidente della Commissione Europea Josè Barroso, di «contribuire a prepararci meglio alle grandi sfide per lo sviluppo sostenibile e per una nuova alimentazione planetaria». Nello specifico il tema cardine sarà il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta. Tra le questioni di riflessione e dibattito vi saranno, infatti, il problema della malnutrizione che colpisce oggi 850 milioni di persone nel mondo, le malattie sociali di questa epoca, come l’obesità e le malattie cardiovascolari, l’innovazione e la ricerca per migliorare le proprietà nutritive dei prodotti, la conservazione e la distribuzione.
All’Expo vi sarà spazio anche per la tecnologia e la scienza, in particolare per le biotecnologie finalizzate a garantire la disponibilità di cibo sano e di acqua potabile. L’Expo, oltre ad essere un momento unico nel suo genere per l’incontro e la condivisione, costituisce anche una grande vetrina per la comunicazione e la promozione, ad esempio per le comunità produttive, gli agricoltori e le imprese alimentari.
Alla difficoltosa sfida proposta dalla manifestazione se ne affianca un’altra, altrettanto ardua, che riguarda i tanti giovani che in questo momento si affacciano al mondo del lavoro e viene da chiedersi se e quali opportunità vi siano per loro. A questo quesito ha provato a rispondere uno studio condotto da SDA Bocconi per conto di Expo Spa e Camera di Commercio di Milano, secondo cui verranno impiegate 191mila unità di lavoro durante i sei mesi di svolgimento dell’evento e nel periodo immediatamente successivo. Per quanto riguarda i settori coinvolti, la ricerca individua tre fasi temporali con i rispettivi posti di lavoro: nella fase di preparazione della manifestazione l’occupazione maggiore si registrerà nel settore delle costruzioni, dei servizi alle imprese e nell’industria. Nei mesi dell’evento, da maggio ad ottobre, la richiesta si concentrerà nel campo del turismo, della ristorazione e dei servizi alle imprese e alle persone, mentre nel post evento vi sarà richiesta di personale nell’industria, nei servizi alle imprese e nel commercio. Nel sito ufficiale dell’Expo 2015 vi è inoltre una sezione dedicata al lavoro, in cui si cercano specifiche figure professionali ed è possibile inviare il proprio curriculum per la candidatura spontanea. Sono anche indicati alcuni programmi lavoro ai quali è possibile prendere parte, in particolare per i giovani vi sono i programmi “Forma Giovani – Youth Training Program”, per coloro che devono svolgere uno stage o affacciarsi al mondo del lavoro, mentre per persone che hanno già avuto un’esperienza lavorativa viene proposto “Esperienza Giovani – Experience Development Program”, un’intensa formazione on the job. Oltre a questo vi è un ulteriore supporto fornito dai social network, infatti, Expo è anche su LinkedIn, Facebook, Twitter e YouTube, ove è possibile reperire ulteriori informazioni.
Per di più, per stimolare la partecipazione attiva dei giovani e della cittadinanza in generale, è nata l’associazione Giovani per l’Expo, presente in diversi atenei milanesi e a livello nazionale. L’associazione lavora per diffondere opportunità di crescita sociali, culturali e professionali legate all’Expo. Il 2015 rappresenterà quindi l’occasione per Milano di mettersi al servizio della crescita del Paese ed essere la prima ambasciatrice dell’Italia nel mondo, sarebbe un peccato lasciarsi scappare la chance di parteciparvi in prima persona.
martina raggi