Apple versus Samsung, nessuna messa al bando

gsmarena_001Apple non ha presentato abbastanza prove e così è stata rigettata la sua richiesta di mettere al bando 20 prodotti Samsung che avrebbero violato alcuni brevetti del colosso americano. È questo il verdetto del Giudice distrettuale di San Jose, California, Lucy Koh, che ha, però, stabilito che il marchio asiatico dovrà pagare 930 milioni di dollari come risarcimento per alcune infrazioni.
Importo che, a fronte dei 7,7 bilioni di dollari guadagnati solo nell’ultimo trimestre, non sembra spaventare oltremodo Samsung, che ha comunque già dichiarato l’intenzione di ricorrere in appello per gli erronei metodi di calcolo adottati.
Ma la vera vittoria sta nel negato provvedimento di ingiunzione, che avrebbe comportato la messa al bando di 20 prodotti tra smartphone e tablet (tra l’altro ormai nemmeno più in commercio), chiesto con forza dalla Apple e che, circostanza ben più rilevante, avrebbe costituito un precedente anche per un nuovo processo tra le due aziende leader nel settore che si aprirà il prossimo 31 marzo, nel quale viene nuovamente denunciata la violazione di brevetti dei nuovi smartphone sudcoreani, tra cui il Galaxy S III.
In tale procedimento (U.S. District Court, Northern District of California is Apple Inc vs. Samsung Electronics Co Ltd, 11-1846), la società di Cupertino in particolare chiedeva la violazione di alcuni brevetti come l’uso delle dita nel “pinch and zoom”, specifici dettagli grafici e lo schermo nero in vetro.

avv. lorenzo nicolò meazza

www.avvocatomeazza.com

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