Anche l’arte vuole la sua parte: aspetti celati al Museo per la Storia dell’Università

imm1Là dove solitamente l’occhio vede solo strumenti scientifici, preparati che affascinano gli addetti ai lavori o documenti intrisi di “cose difficili”, si celano piccoli dettagli dal sapore artistico che svelano un mondo fatto di ricercatezza e di cura dei particolari.
Un’abile guida, esperta di storia dell’arte, condurrà il visitatore alla ricerca di quegli elementi che rendono un reperto anatomico bello alla vista. Svelerà i segreti degli artigiani che, pur nel rigore scientifico dell’oggetto prodotto, hanno saputo impreziosire gli strumenti del Gabinetto di Alessandro Volta con legni pregiati, fregi e decori che li hanno resi pezzi unici.
imm2E ancora proporrà una carrellata di autentici scienziati-artisti: come non apprezzare le doti figurative di Antonio Scarpa, celebre anatomista settecentesco, che ci ha lasciato splendide tavole anatomiche disegnate da lui stesso e fatte incidere su lastra di rame per la riproduzione. O ancora Giovanni Brambilla, chirurgo personale dell’imperatore Giuseppe II d’Asburgo, che ha progettato un intero strumentario chirurgico, di cui si possono ammirare sia i disegni che i pezzi finemente realizzati. E in materia di disegni non si può dimenticare l’operato di Bartolomeo Panizza, chirurgo e anatomista allievo di Antonio Scarpa, autore di un volume illustrato sul sistema linfatico dei rettili.
imm3I diplomi di laurea pergamenacei riccamente istoriati e con sigilli pendenti, risalenti al periodo tra il tardo Cinquecento e la fine del Settecento ricordano un’epoca in cui il documento denotava la sua importanza già dalla ricercatezza con cui era decorato.
Non si possono tralasciare le famose “cere” di Clemente Susini, notissimo ceroplasta vissuto tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento a cui è stato intitolato un museo a Cagliari. Vere e proprie opere d’arte, le cere rappresentano il corpo umano in tutte le sue sfaccettature e hanno avuto per decenni una valenza didattica insostituibile. Ultima in ordine di citazione, perché esposta solo di recente, è la cera di Giovanni Battista Amici – ottico, astronomo e naturalista, costruttore di strumenti ottici – che raffigura il ciclo di sviluppo della zucchina.
Un ulteriore esempio di arte celata è riscontrabile nell’imponente globo ligneo, risalente alla fine dell’Ottocento, che svolge una funzione meramente decorativa nella sala dedicata a Luigi Porta.

Tutto questo e molto altro è custodito al Museo per la Storia dell’Università, In Strada Nuova, 65, aperto sabato 26 aprile dalle 15,30 alle 18,30. Alle 16 e alle 17 viene proposta una visita guidata gratuita alla scoperta dell’arte nascosta.

Informazioni: 0382 984707|984709
www.musei.unipv.it
email: valentina.cani (at) unipv.it

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