Pavia, venerdì 16 maggio un esperimento artistico senza precedenti all’interno del Carmine

bozzalocandinaTeatro, Musica e Pittura. Tre parole che hanno un comune denominatore: Arte.

L’Arte è il macrosistema che lega con un filo queste tre differenti espressioni e l’Arte racchiude in sé ogni forma di espressione creativa ed estetica dell’uomo. E’ pur vero che si affidano a linguaggi tecnicamente differenti, tuttavia da sempre, nella storia, si sono legate, fuse, interscambiate in forme che raggiungono la massima espressione nell’opera lirica, forse la forma più “popolare” in cui le troviamo riunite. Nell’opera c’è testo, azione teatrale, drammaturgia; poi c’è musica, canto; e poi ci sono le scene, soprattutto in passato grandi tele dipinte a ricreare atmosfere, quadri, o, più semplicemente, spazi. Nel Novecento, poi, sono state esplorate molte altre soluzioni performative in cui queste tre espressioni dell’Arte riuscissero a convivere assieme.

Forti di tali incoraggianti precedenti, alcuni giovani artisti pavesi e l’associazione culturale Audentes, hanno deciso di dar vita ad una performance artistica (per l’appunto) che unisse le loro esperienze creative, ispirandosi alla figura di Maria nella sua accezione di donna e madre: MAèDONNA.

Il “format” al quale si sono ispirati è la sacra rappresentazione, genere teatrale che, fin dal Medioevo, si basa sulla recitazione di laude accompagnate da musica e danze all’interno o sui sagrati delle chiese.

Nei secoli successivi le sacre rappresentazioni si sviluppano fino ad avere vere e proprie scenografie e macchine teatrali, orchestre, cori e cantanti. In pratica, drammi musicali che si svolgevano in uno spazio sacro quale la chiesa. La struttura di queste rappresentazioni sarà, in effetti, la stessa dell’opera lirica che siamo ormai abituati a vedere nei nostri teatri: recitativi, arie, duetti, etc.

Nella nostra sacra rappresentazione moderna ci sarà, quindi, una parte di vero e proprio recitativo, la narrazione di una storia, affidata alla compagnia Teatro degli Spilli (formata da tre attori pavesi: Irene Scova, Antonella Vercesi e Alessandro Carnevale Pellino), i quali ci racconteranno la lauda di Jacopone da Todi Donna de Paradiso, interpolata da quelle che nell’opera chiameremmo le arie, ossia i momenti in cui l’azione si ferma e viene amplificato il sentimento di un personaggio della storia. Le nostre arie saranno testi realizzati in momenti storici differenti: dal XXXIII° canto del Paradiso di Dante a Stella Mattutina di Pierpaolo Pasolini, dal Salvatore Quasimodo di Alle fronde dei salici alla riflessione di sconvolgente attualità di don Tonino Bello A Maria, donna dell’attesa.

Come abbiamo detto, però, la sacra rappresentazione ha da sempre avuto la Musica come “motore” dell’azione drammatica e nella nostra performance artistica ci sarà l’organo, suonato da Jacopo Brusa, ad accompagnare e “commentare” i testi recitati con brani di autori dal Seicento al Novecento, musiche di forte intensità emotiva che andranno dalla celeberrima Sarabanda di Haendel al Papst Hymnus di Franz Liszt, o al corale luterano della Passione di Cristo O Haupt voll Blut und Wunde nella versione di Felix Mendelssohn per finire con il novecentesco Choral Dorien di Jean Alain, passando per la struggente Priere a Notre Dame dalla Suite Gothique di Léon Boëllmann.

Infine, i pittori del Gruppo Fu*Turista (Lele Picà e IUCU) e Emme Esse (Emanuela Stagni) svilupperanno, dipingendo live, le “scenografie” della rappresentazione, lasciandosi suggestionare da ciò che i loro compagni di viaggio del Teatro e della Musica sapranno suggerire loro, convergendo nell’unico obiettivo dell’artista: muovere le emozioni dello spettatore e portarlo ad una esperienza unica, come uniche ed irripetibili sono le forme della creatività presenti in ogni singolo artista nel momento in cui esso si esprime. Noi lo faremo il 16 Maggio 2014 alle 21 presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia.

jacopo brusa – articolo tratto dal settimanale “FU*turista”

carmine 16 maggio

 

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