La notizia che la timeline di Facebook sia in grado di modificare il nostro umore era abbastanza intuitiva, infatti noi di UAUMAG già nell’articolo “LOST MEMORIES: RICORDIAMOCI DI NON VIVERE A META’” scrivevamo:
Chiaramente durante tutta la giornata avete anche messo una decina di “mi piace” a post e aggiornamenti di stato, avete letto qualche decina di stati di vostri amici – che involontariamente e improvvisamente hanno influenzato il vostro umore -, avete guardato video, foto e letto articoli di blog e giornali.
La vera notizia – che incute un po di timore – sta nel fatto che, per avvalorare tale ipotesi, sia stato condotto uno studio da due università statunitensi per dimostrare come le emozioni di 700mila utenti possono essere influenzate dalla lettura della propria home di Facebook.
L’algoritmo che regola la home page del famoso social network è stato modificato inserendo parole o immagini legate a stati d’animo negativi o positivi e sono state registrate le reazioni degli utenti. Come risultato dello studio lo stato d’animo degli utenti è risultato influenzato, in base all’analisi dei post che hanno pubblicato dopo aver letto la feed news del proprio profilo.
Questo esperimento evidenzia ancora una volta il grande potere dei social network, sia diretto che indiretto. Infatti, pur senza un esperimento ad hoc come in questo caso, il nostro umore è sempre influenzabile dai post dei nostri amici. Questo è inevitabile, apparentemente impercettibile, ma potenzialmente di grande impatto nella nostra vita di tutti i giorni.
fabio lunghi
Abstract
Emotional states can be transferred to others via emotional contagion, leading people to experience the same emotions without their awareness. Emotional contagion is well established in laboratory experiments, with people transferring positive and negative emotions to others. Data from a large real-world social network, collected over a 20-y period suggests that longer-lasting moods (e.g., depression, happiness) can be transferred through networks [Fowler JH, Christakis NA (2008) BMJ 337:a2338], although the results are controversial. In an experiment with people who use Facebook, we test whether emotional contagion occurs outside of in-person interaction between individuals by reducing the amount of emotional content in the News Feed. When positive expressions were reduced, people produced fewer positive posts and more negative posts; when negative expressions were reduced, the opposite pattern occurred. These results indicate that emotions expressed by others on Facebook influence our own emotions, constituting experimental evidence for massive-scale contagion via social networks. This work also suggests that, in contrast to prevailing assumptions, in-person interaction and nonverbal cues are not strictly necessary for emotional contagion, and that the observation of others’ positive experiences constitutes a positive experience for people.
Lo studio completo: clicca qui