Una nuova sfida ci girava per la testa da un po’ di tempo. Far sapere la nostra opinione agli altri. Fra i mille strumenti che la tecnologia offre al giorno d’oggi abbiamo scelto la carta. Convinti che un magazine tascabile e gratuito sia lo strumento ideale per comunicare ad un target dai 15 ai 70 anni. Cosa che non può fare internet. Oppure un quotidiano. Poi non bastava l’idea, bisognava saperla realizzare. Per creare un magazine di successo siamo convinti che prima di tutto bisogna coinvolgere persone valide, e così abbiam fatto e stiamo facendo.

UAU; non poteva che chiamarsi così il nostro magazine. UAU è un’escamazione di stupore, UAU induce a pensare che è successo qualcosa di positivo. Si parla di emozioni, di linguaggio spontaneo, quasi innato. Perché nessuno ci ha mai insegnato a dire UAU. Così nessuno ci ha mai insegnato a fare un magazine. Siamo convinti che avere un marchio forte e una redazione valida, costituiscono i punti essenziali sui quali si fonda un buon magazine. Poi i partners, che si spera siano sempre di più, ai quali chiediamo di investire nei progetti giovani, perché i giovani, mossi dalla passione sono più capaci di fare. I nostri partners prima di tutto sono nostri amici e quelli che non lo erano lo sono diventati. Perché Pavia è così… è un paese. Il paese più bello del mondo.

La Redazione, 28 settembre 2009

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