Driin!!! Il “fatale suono” ormai si avvicina inesorabile, nessuno può arrestarlo né impedire che il tormento per milioni di ragazzi ricominci. Puntuale come ogni settembre, ecco un fiume di persone che avanza verso il portone che dopo mesi riapre, mentre strilli e lamenti rieccheggianno da ogni dove…
No, niente film dell’orrore, tranquilli. É soltanto l’anno scolastico che riparte, evento “di punta” per gli studenti dalla prima elementare fino alla quinta superiore. Certo, il ritorno tra i banchi non sarà doloroso come entrare nella “città dell’eterno dolore” dantesca, ma per qualcuno non ci sono poi così tante differenze. Comunque sia, il 15 settembre è la data in cui le scuole riapriranno i battenti e manca meno di una settimana all’appuntamento.
Tra corse last minute per comprare diari, quaderni e libri vari in cartolerie e librerie praticamente”ripulite”, gli annunci anticipatori dal MIUR non si sono fatti attendere. Il Ministro dell’Istruzione Giannini ha recentemente dichiarato al Sole24Ore, infatti, che l’Esame di Maturità del 2015 sarà molto probabilmente soggetto a grossi cambiamenti. Il tutto secondo il progetto del Governo Renzi di riformare l’istruzione italiana, dando al lavoro un posto di rilievo nel tanto temuto esame di quinta superiore.
Le novità con l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro si erano già viste l’anno scolastico scorso, con la creazione di corsi e progetti, anche nei licei, per dare delle competenze pratiche ai ragazzi che stanno per ottenere il diploma. Con la disponibilità sempre più limitata di alunni e famiglie di permettersi di frequentare l’Università, infatti, una scelta lavorativa subito dopo la Maturità è stata accolta con ottimismo praticamente da tutti con curiosità.
Ma a mesi dal lancio di “Officina Giovani”, il progetto che dovrebbe permettere ai giovani neodiplomati di trovare facilmente lavoro in Italia o all’estero, grazie anche ad aiuti europei, i risultati non si sono rivelati così stupefacenti. I datori di lavoro denunciano una scarsa conoscenza dell’iniziativa, mentre tra gli studenti circola molto spesso la più totale confusione sul “dopo la scuola: atto finale”, brancolando in un buio fitto composto da poche certezze e slogan pomposi.
Quindi ecco arrivare l’idea del Ministero dell’Istruzione, ovviamente in forma abbozzata e non definitiva, per ora: affiancare alle prove scritte dell’Esame di Stato anche attività legate al lavoro. Cosa si intenda di specifico nessuno lo sa ancora, ma molto probabilmente verrà chiarito prossimamente. Viene però da chiedersi il “come” gli istituti prepareranno i propri allievi a tale esame, visti i tempi sempre più esigui soltanto per completare i programmi base ed esercitarsi in vista della Maturità a giugno.
Si palesa il rischio di gettare veramente troppa carne al fuoco, dato che molte facoltà universitarie sottopongono i propri test d’ammissione in date troppo vicine alla fine degli esami e un ulteriore carico di lavoro, per di più ancora poco chiaro, sarebbe una mazzata per gli studenti all’ultimo anno di superiori.
É triste constatare che in Italia, insieme ai ragazzi e familiari che si affrettano per comprare il materiale scolastico necessario gli ultimi giorni, perfino al Ministero si corre contro il tempo per l’ennesima riforma “usa-e-getta” destinata a far incasinare ancora di più la testa di alunni e professori. E non è finita qui, perche quest’anno ci sarà da creare la Maturità per il liceo coreutico, dedicato a musicisti e ballerini. Quale saranno le loro prove? Ha senso sottoporgli un testo argomentativo o sarebbe meglio una prova pratica, idea più sensata visto il loro indirizzo?
Domande che non trovano ancora una benedetta risposta, mentre il suono della campanella si avvicina sempre di più. Il futuro, invece, sembra sempre più lontano.
timothy dissegna