Sono arrugginito.
Due mesi senza uno straccio d’intervista e due secondi prima dell’accensione della webcam vado in panico.
Ho la mia routine prima di iniziare, come uno sportivo; l’ho seguita. So come agire. Ma sono arrugginito.
Il video s’accende: Federica e Davide degli iLLacrimo dall’altra parte di Skype. Sono di Vercelli, io di Pavia.
Il mondo è piccolo.
Spirito Giovane: «Coraggiosi o giovani?».
Davide-Kristof Acs: «Coraggiosi. Come ben saprai, in Italia bisogna averne se ti butti nella musica. Ci sono sempre problemi, ben pochi successi, ma nulla in confronto alle porte che ti sbattono in faccia. Vorrei dire anche giovane, nel senso di fresco e originale, ma mi piacerebbe che fossero i nostri ascoltatori a dirlo».
S.G.: «I locali della vostra zona supportano oppure ostacolano la musica inedita?».
D. A.: «Sai, quando entri in un locale la prima domanda che ti viene posta, ovunque tu sia, è la seguente. Quanta gente mi porti? Capisco molto il loro punto di vista, i gestori devono avere il loro guadagno e spesso cercano anche un compromesso».
F.F.: «Come “Sì, ok, ma fate anche qualche cover nella scaletta, vero?”».
D. A.: «È un peccato perché dalle nostre parti ci sono band e musicisti di buona qualità, che però vengono spinti al di fuori, verso Milano o Torino. Lì ci sono maggiori possibilità».
F.F.: «Nel vercellese passa molta musica, ma una volta arrivata se ne va altrove a causa di questi ostacoli».
S.G.: «Negli iLLacrimo siete voi gli unici compositori, giusto?».
D. A.: «Sì. La storia è un po’ più complessa, gli iLLacrimo nascono dalle ceneri di un’altra band. Io e Federica portiamo avanti il nuovo progetto da circa due anni ed è stato difficile completare la line-up della band».
F.F.: «Essendo solo in due a comporre abbiamo trovato una nostra routine e siamo riusciti ad eliminare quell’inceppamento che si creava tra composizione e registrazione del pezzo».
D. A.: «A volte più si è, più si tende a tergiversare. Ora abbiamo una nostra fluidità, ma non escludiamo in futuro di collaborare con i nostri musicisti, o con altri, per comporre pezzi. Sicuramente continueremo a sfruttare il nostro sistema in futuro e affiancheremo nuove collaborazioni».
S.G.: «Cosa ascoltate quando non siete iLLacrimo?».
F. F.: «Ho dei CD che spaziano da Janis Joplin a Tracy Chapman, ascolto anche Anouk e Pink. Poi qualche band, come i Guns’n’Roses e gli Skid Row».
D. A.: «Mio padre è un direttore d’orchesta, Janos Acs, quindi il mio approccio alla musica è stato sulla Classica. Poi ho avuto una fase di “rigetto” [ridiamo, ndr]. Da lì ho spaziato dall’heavy metal al thrash, giungendo infine ai virtuosi della elettrica. Ho comunque fatto studi accademici, iniziando ad apprezzare anche il Jazz e soprattutto Miles Davis, che ha influenzato anche una traccia dell’EP».
S.G.: «Quando sarà pubblicato?».
F. F.: «Uscirà a gennaio e si chiamerà iLLacrimo. Siamo molto emozionati, abbiamo avuto la possibilità di lavorare con persone straordinarie. Abbiamo registrato tutto al Perception Studio di Andrea Cataldo».
D. A.: «Durante le registrazioni era presente anche Matteo Cifelli, che ha eseguito poi il mixaggio alla Fastermaster di Londra. Un vero professionista, che lavora con persone del calibro di Ton Jones. È stato lui a suggerire la registrazione delle chitarre in pulito per aggiungere successivamente gli effetti».
S.G.: «Si sente questa qualità nel vostro singolo Chains in the Cold, l’ho ascoltato su Spotify».
F. F.: «Grazie, siamo contenti! Così come lo siamo del video…».
S.G.: «Questo mi manca… ditemi qualcosa a riguardo!».
F. F.: «Abbiamo girato il video con Matteo Cataldo per la Trees Home Films di Milano. È rimasto colpito quando ha sentito la traccia mentre registravamo da suo fratello Andrea».
D. A.: «Ci siamo fidati e abbiamo trovato anche qui molta professionalità, così come apprezzamento per le nostre idee. Una bellissima collaborazione, veramente».
S.G.: «Cosa c’è nel futuro degli iLLacrimo?».
D. A.: «Sicuramente l’attesa per l’uscita dell’EP, per poi confezionare una serie di live a ridosso della pubblicazione».
F. F.: «Avremo un calendario più preciso in futuro, ma speriamo di calcare i palchi il più presto possibile».
Alla fine non era poi così difficile. Sono meno arrugginito del previsto.
Saluto tutti e chiudo la conversazione e non credo all’orologio. Sono passate due orette.
Due ore investiti in una chat tra Pavia e Vercelli, a parlare di aneddoti e di buffe storie su come si conoscono certe persone. E il mondo è piccolo, veramente. Certo, avessi chiesto che significato ha iLLacrimo…
L’avevo detto che ero arrugginito.
spirito giovane