Sulla nostra costituzione vi è scritto che “la Legge è uguale per tutti”. Non ho mai capito chi fossero questi “tutti”. Forse “la Legge è uguale per tutti coloro che possono permettersi i migliori difensori di aula di tribunale”.
Una volta feci anche un incontro clandestino di combattimento. Lo feci senza essere pagato, solo per sentire l’adrenalina in circolo: non mi interessava l’avversario,le sue caratteristiche o la differenza di peso, era una lotta principalmente con le mie paure, contro me stesso, volevo sfogare come un animale parte di quella rabbia che avevo dentro. Non ce l’avevo con il mio avversario, ce l’avevo principalmente con la mia vita.
Nonostante tutto vi era la consapevolezza che dell’OPG esisteva anche il lato divertente. Vidi questo aspetto dopo pochi giorni, perché ebbi la fortuna, se così la vogliamo chiamare, di partecipare ad una festa serale con tutti i “matti”. L’evento era organizzato nella sala del bar con tanto di DJ in consolle e di cubiste a ravvivare la serata. Una si era truccata da principessa egiziana e quella che si era disegnata in volto una farfallina aveva la mole di un rinoceronte. Il barista operatore metteva i dischi revival anni 90 perché penso proprio di roba più nuova non ne avesse. Le ballerine continuavano a girare attorno al gruppo di “coppiette” che si era creato in mezzo. Lo stile era quello tipo “tempo delle mele”; agitavano le braccia come per svolazzare guardando in aria: sembravano più che altro fatte di Extasy.
Vi ricordate Federico Nicolaci, o meglio Artskin? Ne avevamo parlato qualche tempo fa (trovate il suo racconto qui). Un giovanissimo ragazzo vogherese rinchiuso in un ospedale psichiatrico giudiziario, dal quale è riuscito a uscirne non solo fisicamente. Ora, grazie alla sua nuova vita, fatta di una famiglia e contornata dall’amore per il mondo dei tatuaggi, diventando un vero proprio artista della pelle (da qui Artskin), Federico è un uomo nuovo. Ma ha deciso di immortalare la sua storia nel libro autobiografico “Vecordia – 200 giorni di manicomio criminale”, edito da Lulu.
Vi abbiamo riportato alcune citazioni di questo intensissimo lavoro, che parte proprio da un termine latino come “vecordia” – che non significa solo pazzia e follia, ma anche furore… -, capace di tracciare uno spaccato di una delle più brutte storie del nostro paese (ricordiamo che, per legge e dopo una proroga, tutti gli OPG avrebbero dovuto chiudere il battenti lo scorso 31 marzo, ma ancora non è avvenuto).
Il libro si trova già in vendita su Amazon, ma sabato 19 settembre alle ore 17.30 presso la libreria Ubik di Voghera (via Emilia, 89) avrete la possibilità di conoscere personalmente Federico alla presentazione del libro, introdotta da Lele Baiardi.