Per eseguire questa intervista che state leggendo devo compiere un piccolo passo fuori dalla classica rubrica.
Dopo essere stato contattato dalla promoter del progetto, del quale onestamente non avevo mai sentito parlare, mi sono trovato a dover confezionare un articolo speciale per questo Vivaldi Metal Project (VMP).
Per chi a differenze del sottoscritto è digiuno di generi, sappiate che accostare la musica classica al metal non è così blasfemo come si potrebbe di primo acchito pensare – e lasciamo a voi l’onere di googlare artisti come Yngwie Malmsteen o Ritchie Blackmoor (quest’ultimo in realtà il vero pioniere e precursore del neoclassic metal). Come piccola nota a margine, a cesellare il discorso, voglio però sottolineare come il VMP si leghi proprio a questi solisti citati e non a esperienze di metal orchestrale, proprio per l’intento di reinterpretare e adattare le Quattro Stagioni di Vivaldi al genere metal – ergo, non si tratta esclusivamente di aggiungere due assoli all’esecuzione classica dei pezzi.
Alberto Rigoni
L’ideatore e produttore del progetto nonché tastierista è Mistheria, mentre il co-produttore del progetto è il bassista Alberto Rigoni, un nome non sconosciuto nell’ambito metal da coloro che lo bazzicano.
Tra le 21.00 e le 22.00 di una calda (suona strano ma è così) serata di novembre lo skype del mio PC fisso dona un segno di vita e faccio partire la chiamata.
“Pronto? Sono Daniele Fusetto di UAU magazine! Piacere di conoscerla, Mistheria”.
“Piacere mio Daniele, diamoci pure del tu!”.
Quattro chiacchiere d’introduzione con l’artista, che si rivela un artista concreto, che ama andare dritto al punto delle cose – cosa che, so già, faciliterà l’intervista. “Da dove nasce l’idea del progetto?”, chiedo.
“Diciamo che Vivaldi è stato uno dei miei compositori preferiti; fin dall’inizio della mia carriera artistica… forse addirittura una delle prime opere che ho ascoltato integramente. Credo di averla sfruttata come sottofondo per lo studio, insieme ad altri autori classici. Rimasi col tempo colpito da questo capolavoro, dalle Quattro Stagioni. All’epoca non sapevo nulla di quest’opera, così col tempo ho ascoltato altre versioni, con diverse orchestre e direttori, anche in versioni rock (come quelle di Rondà)”.
Mistheria
L’audio perfetto della conversazione, novità assoluta di skype, permette di incalzare maggiormente Mistheria: “Una scelta di cuore, quindi! Ma quanto nasce davvero il VPM?”.
“È stata una scelta assolutamente di cuore, sì! Il tutto è scaturito qualche anno fa, quando ho trovato una riduzione pianistica per le Quattro Stagioni che la rende suonabile per chi ha una impostazione classica. Quindi è tornata nella mia vita la piacevolezza di Vivaldi, ma anche aumentata dal suonarlo. Lì è nata l’idea. All’inizio sogni come questi li tieni per te, ti dici che sono utopie… poi però nasce l’urgenza di proporla in altro modo, ingrandendo tutto. Mi ero già impegnato durante gli anni a coniugare musica classica e rock e, trovando qualche collaboratore, è nato il progetto di fondere Vivaldi e il metal”.
“Avete iniziato due anni fa, giusto? Quando è arrivato Alberto?”, continuo.
“Sì, abbiamo iniziato nel 2013, quasi due anni a fine dicembre”, risponde Mistheria. Poi aggiunge: “Più o meno in questo periodo mi venne l’idea di dar vita al progetto, poco dopo realizzai un provino sul computer e lo misi online: volevo lanciare l’idea e coinvolgere artisti subito, anche se non sapevo bene chi… sicuramente persone con cui avevo già collaborato! Ci mise poco Alberto a chiamarmi, con lui avevo registrato il mio disco, Dragon Fire – un lavoro egregio da parte di Alberto! Ci conoscevamo da quattro anni all’epoca. Mi disse: «forte l’idea, spiegami meglio!». Gli ho sciorinato la stessa risposta alla tua prima domanda e da lì abbiamo iniziato questa nuova collaborazione. Lui è diventato il co-produttore, aiutando anche non poco per le varie attività collaterali!”.
Ci perdiamo qualche minuto a parlare della registrazione e delle tracce, “che credo siano molte”.
“Ce ne sono, ce ne sono! Adesso siamo arrivati al momento dell’orchestra e del coro: lì ci saranno tracce a volontà!”, risponde Mistheria sorridendo. “In realtà con Alberto abbiamo contattato amici e musicisti fin dai primi momenti, ovviamente persone con le quali avevamo già avuto contatti. Qualcuno ovviamente non poteva; altri ci hanno dato disponibilità ma poi, sai come vanno le cose, la vita ti porta impegni più gravosi. Tutto sommato siamo stati fortunati, il 90% degli artisti ha confermato la loro presenza e… siamo arrivati ad un centinaio di artisti! Poi tutti adorano Vivaldi e le Quattro Stagioni sono sicuramente alcuni fra i più noti temi della musica classica. E quindi siamo arrivati a oggi!”.
La domanda dunque è d’obbligo: “a che punto siamo con le registrazioni, tutto concluso?”.
“Fortunatamente questi due anni sono serviti a qualcosa!”, e sorride. Mi parla dei preparativi, aggiungendo: “c’è stato un anno di preparazione, di creazione degli arrangiamenti… Vedi, strada facendo ho deciso di appoggiarmi ad altri arrangiatori. Questo perché, in caso contrario, nell’album sarebbe diventato troppo evidente la mano del singolo, mentre io volevo coinvolgere anche a livello compositivo altri autori. Soprattutto per il loro background musicale: ognuno ha il suo e questo non può che giovare ad un progetto come il VPM! Dopo l’anno di preparazione siamo partiti con la creazione delle formazioni per ogni singolo brano, dodici come i movimenti delle stagioni. A queste si aggiungono il brano di apertura (con Rob Rock alla voce, autore del testo) e quello di chiusura (Lance King, fondatore della Nightmare Records). Dal mese di maggio, con le formazioni in mano, abbiamo fatto tutte le registrazioni di tutti i brani (tranne uno); a dicembre registreremo a Sofia il coro, mentre l’orchestra sarà registrata a Gdansk (Danzica). Questo chiuderà tutto il processo, insieme ai cantanti che stanno finendo le loro parti”.
“A proposito di questo”, lo fermo subito, “l’aggiunta dei cantanti mi fa ipotizzare a… testi?”.
“Inizialmente c’era l’idea di un album strumentale; non ero così sicuro, volevo inserire parti vocali, soprattutto di coro – un comparto che mi piaceva inserire per dare l’impatto sinfonico, corale, epico che a livello emotivo è davvero importante”, Mistheria si schiarisce la voce. “Da lì abbiamo aggiunto dei cantanti per fornire al disco un fil rouge – ciò ha trasformato il tutto in un concept album con testi scritti da Douglas Docker, un artista italiano di origini straniere”.
Mistheria, Rick Wakeman, Alberto Rigoni
“Molto interessante”, e non lo dico per lusingare. “Non avevo colto che fosse un concept, lo rende davvero intrigante. Così come il metodo di produzione, il crowdfunding”.
“Inizialmente l’idea precisa sulla produzione non c’era; volevo solo partire e basta. Ovviamente il progetto, crescendo, ha necessitato delle risorse economiche. Inevitabilmente”, risponde Mistheria. “C’è stata la ricerca della via per coinvolgere gli amanti del genere e i fan di me e Alberto, e di tutti gli artisti. Abbiamo lanciato questa campagna di crowdfunding su PledgeMusic (http://www.pledgemusic.com/projects/vivaldi-metal) dopo un primo periodo di campagna fondi privata, sul sito. Eravamo entrambi alla prima esperienza di questo tipo di raccolta fondi, ma abbiamo stabilito un budget non esagerato per poter usufruire dell’investimento dei fan – che devo dire hanno fatto diverse donazioni, sia inizialmente che su PledgeMusic! Ora siamo arrivati al 140% se non erro e abbiamo un poco alleviato le spese – io e Alberto abbiamo comunque messo del nostro per produrre tutto alla perfezione. Vedremo tra oggi e l’uscita del disco che cosa accadrà”.
“Ora”, tossisco anche io per schiarirmi la voce. “So che è un po’ strano chiedervelo, ma credo che molti nostri lettori non conoscano Mistheria e Alberto Rigoni! Parlateci di voi!”.
“Diciamo in brevissima… musicista d’estrazione classica, diplomato in conservatorio (Organo e Composizione). Fin dai primi anni ho avuto anche la passione per la musica metal e sono praticamente nato con l’attitudine di fondere i due generi. Ho lavorato molti anni come turnista, contemporaneamente anche componendo la mia musica… l’album più noto in cui ho collaborato è stato l’album solista per Bruce Dickinson, poi un’altra settantina di album. A questo si aggiunge ora l’essere produttore!”, conclude ridendo. Dopo un momento di pausa riprende: “Alberto, come ama definirsi, è un bassista-compositore; molto talentuoso, con un’ampia visione della musica. Questo lo rende molto versatile; non essendo un musicista propriamente di estrazione classica, e non avendo vissuto quel mondo, ha comunque avuto una curiosità a prescindere, motivando la sua scelta d’interesse per spirito imprenditoriale. A lui pace osare, vedere, fare… Alberto è stato per anni bassista dei TwinSpirit e poi per anni ha collaborato con tantissimi musicisti internazionali”.
“Conosco i TwinSpirit, però era necessaria come domanda”. Rifletto un attimo, cancello le domande dal mio taccuino e ne manca soltanto una: “avete idee per live o è qualcosa di improbabile visto il largo numero di musicisti?”.
“L’idea di un possibile live del VMP c’è. Soprattutto per le tantissime richieste che i fan e i supporters ci chiedono. Saltano a pié pari l’album e vorrebbero vederlo dal vivo! C’è anche l’interessamento da parte di agenzie e persone dell’ambito produzione per vedere cosa si può fare. Avverrà sicuramente un concerto di presentazione dell’album, in in formazione ovviamente ridotta rispetto all’album, dato che è impossibile riproporre l’album integralmente con tutti gli ospiti, e in Italia, per omaggiare Vivaldi stesso. Ci stiamo pensando, anche se in maniera abbastanza saltuaria – per ora l’interesse è concludere l’album. Pensiamo però una decina di musicisti, orchestra e coro, quattro cantanti leader e un paio di ospiti di richiamo – abbiamo una strategia, dunque; speriamo di metterla in pratica! Dipende molto anche dal management e dal booking del progetto”.
Con questa risposta Mistheria può tirare il fiato: il taccuino è vuoto e abbiamo la possibilità di salutarci, con i miei più sinceri “in bocca al lupo” per il progetto. “Prometto di ricontattarvi all’uscita del disco, così potrete aggiornare i nostri lettori”.
“Certamente!”, risponde. “Pensiamo di riuscire a pubblicare entro maggio dell’anno venturo”.
“Grazie mille della disponibilità”, aggiungo. Mistheria contraccambia e la conversazione si chiude poco dopo.
Anche per noi si chiude qualcosa, cari lettori: un’intervista speciale che spero sia stata di vostro gradimento e via abbia fatto apprezzare quanto interessanti sono le diverse realtà musicali nascoste nel nostro mondo.
daniele fusetto
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