Quest’estate il programma di Amadeus Reazione a catena, in onda su Rai Uno prima del TG delle 20, ha portato nelle nostre case i Tre di Denari, una squadra di tre giovani della provincia di Monza e Brianza che ha sbancato lo show – con un montepremi piuttosto rilevante vinto nelle ben 20 puntate di permanenza – e che ha spopolato tra il pubblico, tanto da guardarsi servizi a loro dedicati su svariate testate giornalistiche e migliaia di fan sui social.
Perché piacciono tanto i Tre di Denari? Il mix di ingredienti è quello giusto: la gioventù, che conquista giovani e meno giovani; la spontaneità che fa sorridere, manifestata nel “sapere giocare” con gusto e nel “saper perdere” con simpatia; la sintonia del gruppo, costruita sulla base dell’ascolto reciproco e di un’amicizia allegra e sincera, manifestata nel modo di giocare, ma anche nel modo di tenersi per mano, incoraggiarsi e festeggiare con un’esplosione di gioia nei momenti topici del programma.
Il loro punto di forza è stato quello di aver riportato la TV dell’“era della quantità” (TV on demand – streaming – centinaia di canali con un’offerta non sempre all’altezza – social – ecc.) all’“era della qualità”, quella degli albori della TV; quella TV di fronte alla quale i nostri nonni ed i nostri genitori si emozionavano, perché le trasmissioni entravano in tutte le case per la prima volta grazie al boom economico, ed avevano il sapore della magia che scaldava i cuori. Questo a differenza di quanto sempre più spesso accade oggi: la televisione è sovente fondata su formati incentrati sul dibattimento dai toni esacerbati, su critiche gratuite e volgarità, che rendono le trasmissioni contenitori di sfogo per scaricare con rabbia tristi frustrazioni.
Non così il messaggio che ci ha indirettamente raggiunti tramite i Tre di Denari: pur non avendolo intenzionalmente fatto, sono riusciti a comunicare positività ed un modo di stare insieme che dovremmo applicare nelle nostre giornate. Proprio per questo è stato scelto per il servizio fotografico di Marco, Michael e Francesco il parco della Vernavola, perché è un luogo carico di calore, qualità dei tre ragazzi che era perfettamente riflessa dal luogo.
Dice Viola Cappelletti che li ha ritratti: “Li ho voluti fotografare nella mia Pavia, perché è la mia casa ed a casa si sta volentieri con gli amici. Ho incontrato i Tre di Denari per la prima volta domenica in occasione dello shooting, eppure grazie al loro modo di essere entrati a casa mia attraverso la TV, avevo l’impressione di trovarmi con dei parenti o degli amici”.
Nell’arco di questa settima, fino al primo di ottobre, andrà in onda ancora una puntata dello show in cui hanno partecipato: sarà un piacere vederli ancora una volta entrare nelle nostre sale da pranzo e nei nostri salotti con la loro giocosità ed i loro sorrisi.
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